L’ottantatreenne Emilia Kamvisi, che vive sull’isola greca di Lesbo, è stata candidata al Premio Nobel per la Pace. Questa generosa nonna, infatti, anche quando i Paesi europei hanno deciso di chiudere le proprie frontiere, ha continuato a offrire ai migranti bisognosi d’aiuto, ospitalità, cibo e coperte.
“I migranti mi mancano”
Una foto che ritrae Emilia mentre nutre con un biberon un piccolo profugo siriano, insieme alle amiche Maritsa e Stratia, è divenuta il simbolo della capacità di accoglienza dell’isola e, con buone probabilità, anche uno dei principali motivi per cui è questa anziana signora è una dei papabili per il Nobel per la Pace.
Solidarietà ai migranti: una questione di empatia
Del resto per Emilia non è stato difficile comprendere la sofferenza dei profughi, in quanto anche i suoi genitori negli anni venti si rifugiarono a Lesbo, dopo essere fuggiti dalla Turchia.
Aprire la propria casa ai migranti, dunque, è stato un gesto del tutto naturale, nel pieno rispetto del passato prossimo della propria famiglia.
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