L’epistassi o perdita di sangue dal naso, è un evento piuttosto comune nei bambini, anche se scatena ansie infinite nei genitori. Infatti, soprattutto se il bimbo è troppo piccolo per spiegare come si sente, partono le mille congetture per capire cosa potrebbe essere successo.
Ma cos’è in realtà l’epistassi, e come s’interviene? La perdita di sangue dal naso, secondo i pediatri, può avere cause differenti: la più classica è senza dubbio l’introduzione di dita nel naso, ma anche un trauma nasale causato dall’aver sbattuto la faccia magari contro una porta correndo. Anche l’uso di certe medicine aumenta il rischio di epistassi, come i farmaci per via nasale, i corticosteroidi e gli antistaminici.
In inverno, quando all’interno delle case c’è il riscaldamento perennemente acceso, è possibile che la mucosa nasale si asciughi e renda l’interno del naso più fragile. Persino un raffreddore può portare alla rottura di un piccolo vaso della mucosa nasale e causare sanguinamento. Infine, nei bambini più piccoli, a provocare l’epistassi potrebbe essere un uso troppo vigoroso della pompetta aspiramuco.
Cosa fare in caso di epistassi? C’è da dire che la maggior parte di questi sanguinamenti smettono da soli, ma alcune azioni possono aiutare, come ad esempio: evitare di applicare panni freddi sulla fronte, perché sono assolutamente inutili. Non riempire il naso di cotone, perché una volta tolto farà riprendere l’epistassi. Evitare farmaci a base di acido acetilsalicilico che allungano il tempo di sanguinamento e non premere sulla parte ossea del naso, ma comprimere l’ala del naso sul setto.
Infine, non mettere il bimbo con la testa rovesciata all’indietro, ma piegata in avanti: in questo modo il sangue fuoriesce senza essere ingoiato né inalato.
Se però le epistassi dovessero essere frequenti e recidive, un controllo medico potrebbe aiutarvi senza dubbio a scoprirne l’origine.
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