Escherichia coli nelle spiagge italiane: cos’è e a cosa prestare attenzione

L’estate è arrivata e con lei il tanto atteso caldo, il sole e le giornate al mare. Ma per alcuni tratti di costa italiana, il relax sulla spiaggia si trasforma in un rischio per la salute a causa della presenza di Escherichia coli, un batterio che può contaminare le acque marine e provocare disturbi anche seri, causando spesso divieti temporanei di balneazione.

In questo articolo esploreremo cos’è Escherichia coli, i disturbi che può causare, le cause della sua presenza sulle spiagge e altri batteri che possono rappresentare una minaccia durante la stagione estiva.

Cos’è l’Escherichia coli?

Escherichia coli, comunemente conosciuto come E. coli, è un batterio gram-negativo che vive naturalmente nell’intestino degli esseri umani e degli animali. Fa parte della flora intestinale e svolge un ruolo importante nella digestione.

Nella maggior parte dei casi è innocuo, ma alcuni ceppi possono causare infezioni intestinali con sintomi come diarrea, crampi addominali, nausea e vomito. In casi gravi, l’infezione può portare a complicazioni come disidratazione, insufficienza renale e persino la morte.

Disturbi causati dall’Escherichia coli

Il contatto con E. coli può avvenire attraverso l’ingestione di acqua, cibo contaminato o tramite il contatto oro-fecale.

I sintomi di un’infezione da E. coli di solito compaiono da 12 ore fino a 3-4 giorni dopo il contatto con con il batterio e possono durare anche 1 settimana. I più comuni sono:

  • Diarrea: può essere acquosa o sanguinolenta.
  • Crampi addominali
  • Nausea e vomito
  • Febbre
  • Mal di testa

In alcuni casi, soprattutto nei bambini e negli anziani, l’infezione può portare a disidratazione grave, che richiede cure mediche immediate.

Perché l’Escherichia coli contamina le spiagge?

La presenza di E. coli nelle acque marine è dovuta principalmente a scarichi fognari non depurati o mal depurati che finiscono in mare. Questo può accadere a causa di forti piogge, malfunzionamenti degli impianti di depurazione o sistemi fognari inadeguati.

Altri fattori che possono favorire la proliferazione del batterio sono:

  • Presenza di animali: gli escrementi di animali domestici e selvatici possono contaminare le acque.
  • Afflusso di turisti: l’aumento della popolazione durante la stagione estiva può sovraccaricare i sistemi di trattamento delle acque reflue.
  • Alte temperature: il caldo favorisce la crescita di batteri, nelle giornate più calde la temperatura dell’acqua arriva intorno ai 30°.

Altri pericoli da non sottovalutare

Durante l’estate, oltre a Escherichia coli, ci sono diversi altri batteri e microrganismi che possono rappresentare un rischio per i bagnanti. Tra questi:

  • Staphylococcus aureus: è un batterio comune che può causare infezioni cutanee, polmoniti e altre infezioni gravi, soprattutto se resistente agli antibiotici come il MRSA (Methicillin-resistant Staphylococcus aureus). Questo batterio può annidarsi nella sabbia, specialmente in aree molto frequentate.
  • Legionella: è un batterio che può proliferare nei sistemi idrici delle strutture balneari, come docce e fontanelle. Se inalata, può causare una grave forma di polmonite chiamata “malattia del legionario”. L’UE ha stabilito direttive precise per la prevenzione della Legionella in queste strutture, ma è comunque importante essere consapevoli del rischio.
  • Rotavirus: è un virus altamente contagioso che provoca gastroenteriti, specialmente nei bambini. Si trasmette principalmente attraverso il contatto con superfici contaminate e può essere presente anche nelle acque di balneazione.
  • Norovirus: è un altro virus responsabile di gastroenteriti acute, caratterizzate da vomito e diarrea. È estremamente contagioso e può diffondersi rapidamente in ambienti affollati come le spiagge.
  • Giardia lamblia: è un parassita intestinale che può causare diarrea e altri disturbi gastrointestinali. Si trova spesso nelle acque dolci, ma può contaminare anche le spiagge in caso di inquinamento da acque reflue.
  • Ascaris lumbricoides: è un verme parassita che può infettare gli esseri umani attraverso il contatto con sabbia o acqua contaminate dalle feci di individui infetti. Questo parassita è comune in molte parti del mondo e può causare infezioni intestinali.
  • Vibrio: i batteri del genere Vibrio, inclusi Vibrio cholerae, che causa il colera, possono essere presenti nelle acque marine. Possono infettare gli esseri umani attraverso ferite aperte o l’ingestione di acqua contaminata, causando infezioni cutanee o gastrointestinali.
  • Impetigine: è una comune infezione della pelle, soprattutto nei bambini, causata da batteri come streptococchi e stafilococchi. Si manifesta con macchie rosse e bollicine sulla pelle, ed è trattabile con antisettici e antibiotici topici.
  • Micosi cutanee: causate da funghi, sono frequenti in estate. Questi funghi possono trovarsi sulla sabbia, sdraio, lettini, passerelle e docce. Si trasmettono per contatto diretto o indiretto, favoriti dall’umidità. Prevenzione include asciugare bene la pelle, fare docce frequenti, usare ciabatte e coprire le superfici con un telo personale.
  • Punture di insetto e meduse: punture di zanzare, api, vespe e calabroni sono frequenti e possono trasmettere malattie, oltre a creare problemi alla salute della pelle. Le punture di medusa richiedono disinfezione e trattamento con gel a base di cloruro d’alluminio.
  • Colpi di sole e di calore: bere molta acqua, indossare un cappellino e evitare le ore più calde sono regole fondamentali per prevenire colpi di sole e di calore.

Leggi anche: come affrontare il caldo con i bambini, i consigli del medico

Divieti di balneazione: un provvedimento necessario

Ogni estate, le autorità sanitarie italiane effettuano controlli regolari delle acque di balneazione. Quando i livelli di E. coli e di altri batteri superano i limiti stabiliti, vengono emessi divieti temporanei di balneazione per proteggere la salute pubblica.

Questi divieti rimangono in vigore finché le analisi successive non confermano il ritorno dei livelli del batterio entro i limiti di sicurezza.

È possibile seguire l’avanzamento delle analisi nei diversi punti di campionamento e i rispettivi divieti di balneazione nelle mappe realizzate dalle varie regioni:

Cosa fare per proteggersi dalle infezioni

Per ridurre il rischio di contrarre infezioni in spiaggia, è importante seguire alcune semplici precauzioni:

  • Evitare di fare il bagno in zone dove è vietato: i divieti di balneazione vengono emessi dalle autorità locali quando i livelli di E. coli superano i limiti di sicurezza.
  • Fare la doccia dopo il bagno: risciacquare accuratamente il corpo con acqua dolce per rimuovere eventuali batteri dalla pelle.
  • Non ingerire acqua di mare: evitare di bere o ingerire accidentalmente acqua di mare, soprattutto in zone con scarsa visibilità.
  • Lavare spesso le mani: lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo essere stati in bagno, prima di mangiare e dopo aver toccato animali.
  • Evitare il contatto con le feci degli animali: non toccare gli escrementi di animali domestici o selvatici e lavarsi subito le mani se si entra in contatto con essi.
  • Usare teli mare: per prevenire le infezioni causate da batteri della sabbia, è consigliabile evitare di sdraiarsi direttamente sulla sabbia senza un asciugamano e coprire eventuali ferite aperte.

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