Una bella seccatura per chi è in vacanza e per tutti gli operatori turistici della riviera romagnola : lo scorso 31 luglio l’Arpae Emilia Romagna ha rilevato la presenza di escherichia coli ed enterococchi nelle acque della costa romagnola con il conseguente divieto di balneazione temporanea in ben 18 punti. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Il divieto di balneazione nelle acque dell’Emilia Romagna
In questi giorni chi aveva deciso di passare le vacanze sulle spiagge del riminese e in alcuni tratti vicino Cattolica ha visto sventolare la bandiera rossa e ha amaramente scoperto che la balneazione era temporaneamente vietata.
Si è giunti a questa decisione dopo che l’Arpae (l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia) ha rilevato nelle consuete analisi il superamento dei limiti consentiti per la presenza di batteri nelle acque di balneazione.
Il divieto, scattato il 31 luglio in ben 18 punti, era solo temporaneo ed è stato già revocato in 17 punti. Altri 7 tratti della costa romagnola stanno aspettando i risultati dei rilevamenti per consentire nuovamente la balneazione ai villeggianti.
I punti ancora in attesa dei risultati sono i seguenti :
Savignano sul Rubicone (Savignano);
Rimini (Rivabella Turchetta),
Misano Adriatico (Rio Agina, Porto Verde/Porto Canale 100m N);
Riccione (Foce Marano 50m N, Porto Canale 100m N);
Cattolica (tra 1 e 2 scogliera).
Potete consultare l’aggiornamento in tempo reale della situazione della costa sul sito ufficilae dell’Arpae.
Ma che cos’è l’escherichia coli?
Se ne sente spesso parlare ma pochi conoscono precisamente l’escherichia coli e i rischi connessi per la nostra salute.
Il batterio dell’escherichia coli appartiene al gruppo degli enterobatteri, che quindi vivono normalmente nell’intestino degli animali a sangue caldo e quindi anche nell’uomo.
La sua presenza nelle acque, come quella potabile, ma anche in quella di balneazione, o negli alimenti, è però indice di una contaminazione fecale che potrebbe essere focolaio di infezioni. Può portare a malattie del tratto digestivo (diarrea), ma anche a complicazioni più serie, come infezioni urinarie, polmonite e meningite. I sintomi più comuni sono comunque dovuti all’infezione del tratto intestinale, con dolori addominali, vomito e diarrea.
È giusto precisare che i tratta comunque di un disturbo facilmente curabile – seppure molto fastidioso – anche senza prendere antibiotici, bevendo molta acqua e lasciando che attraverso le scariche intestinali il corpo si liberi di questo batterio.
Il problema potrebbe insorgere in soggetti che hanno già altre patologie, in bambini molto piccoli e in persone anziane. Per i bambini è anche più facile contrarre l’infezione perché tendono a non chiudere bene la bocca durante il bagno, con conseguente ingestione dell’agente patogeno.
Gli addetti ai lavori ne hanno giustificato la presenza nelle acque del mare a causa delle copiose piogge di domenica 28 luglio che potrebbero aver fatto tracimare il sistema fognario.
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