La locuzione latina “Nemo profeta in patria” (nessuno è profeta nella propria patria) è a tutt’oggi ancora assolutamente valida. Basti pensare che un artista della caratura di Ezio Bosso, straordinario pianista ed eccellente direttore d’orchestra, è più conosciuto all’estero che in Italia.
Tuttavia la sua partecipazione a Sanremo di ieri sera è stata l’occasione giusta per farsi apprezzare anche dal grande pubblico del Belpaese.
Grande musicista e grande uomo!
Oltre al suo incredibile talento musicale (si dice che abbia imparato a leggere prima le note musicali che le lettere dell’alfabeto, mentre a 16 anni già debuttava come solista) Bosso è stato anche protagonista, suo malgrado, di una storia di sofferenza e di coraggio davvero encomiabile: nel 2011, infatti, ha subito un delicatissimo intervento al cervello per l’asportazione di una formazione neoplastica, al seguito del quale è stato colpito da una patologia autoimmune.
Quest’ultima lo ha costretto a camminare con un bastone e ad apprendere daccapo a parlare e a fare musica.
Oggi, tuttavia, Ezio Bosso è un uomo risolto, appagato e felice e, per sua stessa ammissione, grazie alle sue sofferenze, ha scoperto che: “…siamo belli. Noi esseri umani siamo bellissimi, ma spesso, chissà perché, tendiamo a dimenticarcene”.
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