8 aprile 2025 –
Una ricerca australiana ha indagato più approfonditamente il legame tra relazione di coppia, libido e divisione dei compiti in casa: quello che ne è risultato è forse la scoperta dell’acqua calda, ma anche un velato suggerimento agli uomini di casa di provare a impegnarsi di più.
La sintesi è questa: più le donne devono occuparsi da sole delle faccende domestiche, più diminuisce il desiderio sessuale.
Carico mentale e libido
Da quando le vignette di Emma sul “carico mentale” sono diventate virali, si sono aperti numerosi dibattiti sul lavoro invisibile che le donne svolgono quotidianamente. Infatti, anche quando le mamme hanno un lavoro, devono tenere a mente mille cose: la festa di compleanno dell’amichetto di scuola, sapere cosa c’è e non c’è in frigo, organizzare i pasti, chiamare il pediatra, ecc. Questo carico mentale spesso passa inosservato.
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Le donne poi continuano inoltre a svolgere più faccende domestici e attività di cura dei bambini rispetto ai loro partner maschili. Questo fardello si è aggravato durante la recente pandemia, lasciando le donne esauste, ansiose e risentite.
Questo quadro ha sollecitato numerose ricerche: tra cui un’équipe australiana di ricercatori sulla sessualità che ha deciso di esplorare come il carico mentale influenzi le relazioni intime in una coppia. Il fulcro della ricerca era sul desiderio sessuale femminile, poiché la “bassa libido” colpisce oltre il 50% delle donne ed è difficile da trattare.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Sex Research, mostra che le donne in relazioni equilibrate (in termini di lavori domestici e carico mentale) sono più soddisfatte della loro relazione e, a loro volta, provano un maggiore desiderio sessuale rispetto a quelle in relazioni diseguali.
Cos’è uno scarso desiderio?
Il basso desiderio è difficile da esplorare nelle donne. Più che una semplice motivazione ad avere rapporti sessuali, le donne descrivono il desiderio sessuale come uno stato mentale e un bisogno di contatto. La questione del desiderio si complica anche per la sua natura altalenante, che cambia in base alle esperienze di vita e alla qualità delle relazioni.
Infatti la relazione è particolarmente importante per il desiderio femminile: l’insoddisfazione relazionale è uno dei principali fattori di rischio per il basso desiderio nelle donne, più delle conseguenze fisiologiche dell’età e della menopausa.
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Per affrontare questa complessità, una recente teoria ha proposto due diversi tipi di desiderio: il desiderio diadico, che è il desiderio sessuale provato per un’altra persona, e il desiderio solitario, che riguarda i sentimenti individuali senza bisogno di conferme esterne.
Valutare il legame di coppia
La ricerca ha riconosciuto le sfumature del desiderio femminile e il suo forte legame con la qualità della relazione, esplorando come l’equilibrio nelle relazioni possa influenzare il desiderio. La ricerca ha coinvolto 299 donne australiane di età compresa tra 18 e 39 anni, ponendo domande sul desiderio e sulle relazioni.
Queste domande includevano valutazioni sui lavori domestici, sul carico mentale (come l’organizzazione delle attività sociali e la gestione delle finanze) e su chi avesse più tempo libero.
Ne sono usciti tre gruppi:
- Relazioni in cui le donne percepivano un’equa distribuzione dei compiti (“gruppo lavoro equo”).
- Relazioni in cui le donne sentivano di svolgere più lavoro (“gruppo lavoro femminile”).
- Relazioni in cui le donne ritenevano che il partner contribuisse di più (“gruppo lavoro del partner”).
Da qui i ricercatori hanno quindi esplorato come queste differenze di equità relazionale influenzassero il desiderio sessuale femminile.
Qualità della relazione, carico mentale, libido
I risultati sono stati piuttosto chiari: le donne che valutavano le loro relazioni come egualitarie hanno riportato una maggiore soddisfazione relazionale e un maggiore desiderio diadico rispetto alle altre partecipanti allo studio.
Sfortunatamente, il terzo gruppo di lavoro del partner era troppo piccolo per trarre conclusioni (sic!). Mentre, per il gruppo lavoro femminile, il desiderio diadico risultava chiaramente diminuito. Questo gruppo era anche meno soddisfatto della relazione in generale.
Un altro dato interessante è stato sul desiderio solitario delle donne. Anche se potrebbe sembrare logico che le disuguaglianze relazionali possano influire su tutti gli aspetti della sessualità femminile, i risultati hanno mostrato che l’equità non ha avuto un impatto significativo sul desiderio solitario.
Questo suggerisce che il basso desiderio femminile non è un problema sessuale della donna, ma piuttosto una questione che richiede l’impegno di entrambi i partner.
Altri fattori relazionali
L’équipe ha anche scoperto che i figli aumentano il carico di lavoro per le donne (ma va?), portando a una minore equità relazionale e, di conseguenza, a un desiderio sessuale inferiore.
Anche la durata della relazione ha avuto un ruolo. Le ricerche dimostrano che le lunghe relazioni sono associate a una diminuzione del desiderio nelle donne, spesso attribuita alla monotonia. Tuttavia, secondo i ricercatori non è la noia il problema, ma l’aumento dell’ineguaglianza nel corso del tempo.
E adesso? Per tradurre le conclusioni nella pratica, adesso si potrebbero condurre studi per verificare se la riduzione del carico mentale femminile aumenta il desiderio sessuale. Ad esempio, i partner delle donne potrebbero semplicemente lavare i piatti questa sera e vedere cosa succede.
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