Al Parlamento Europeo è stato presentato il rapporto sui risultati ottenuti sulla ricerca farmacologica, dopo l’entrata in vigore del Regolamento Europeo per lo sviluppo e la sperimentazione dei farmaci per bambini. I risultati, pur denotando una certa crescita, dimostrano che la ricerca in questo settore è ancora piuttosto indietro.
Sperimentazione dei farmaci per bambini: cosa non va?
Se dal 2007 al 2016 è aumentata la percentuale dei bambini che hanno partecipato alle sperimentazioni cliniche (dall’8,3% al 12,4%), è anche vero che sul mercato diversi farmaci non hanno l’autorizzazione necessaria per essere usati su bimbi e adolescenti. Tuttavia dal rapporto emerge che in determinate aree, come la reumatologia o quelle inerenti alle malattie infettive e cardiovascolari, la nuova regolamentazione ha dato risultati positivi per lo sviluppo di farmaci per bambini.
Una questione di interesse
In altre aree piuttosto delicate, come l’oncologia e le malattie rare, praticamente non sono stati fatti passi avanti. La ricerca industriale si è infatti concentrata unicamente in quei settori dove combaciano gli interessi dei produttori e le necessità dei pazienti. Purtroppo manca una ricerca realmente libera, sia europea che nazionale, che agisca nell’interesse dei pazienti e non secondo una fredda logica di mercato.
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