Il consiglio può sembrare banale e forse già sentito, ma fa bene ripeterlo: con i farmaci non si scherza e attenzione a prenderli con leggerezza, perché non sono caramelle. Ciò vale anche per i cosiddetti farmaci da banco, insomma, quelli per l’automedicazione, che possiamo acquistare in farmacia senza la ricetta del medico.
A riportare l’attenzione sulla potenziale pericolosità di questi medicinali è la FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia che monitora il mercato farmaceutico negli Stati Uniti: da quest’ente, nei giorni scorsi, è arrivato un monito sull’uso di farmaci con ibuprofene, che potrebbero aumentare il rischio di infarto e ictus.
Il principio attivo sotto accusa dell’ibuprofene è presente in diversi analgesici e anti-infiammatori non steroidei molto diffusi nel trattamento di mal di testa, dolori mestruali o articolari e svariati disturbi di lieve o media entità. Per intenderci, tra i farmaci più venduti in Italia, l’ibuprofene è presente come principio attivo in Moment, Cibalgina e Buscofen. Ma tra i farmaci segnalati come pericolosi dalla FDA ci sono anche quelli che rientrano nella classe degli inibitori Cox-2 e Celebrex, usati nel trattamento dell’artrite (per questi medicinali, però occorre la ricetta).
Secondo gli studi sugli effetti derivanti dall’uso di questi farmaci non steroidei, l’ibuprofene aumenta anche nel breve periodo (cioè in poche settimane) il rischio di avere un infarto o un ictus: l’ipotesi era già stata avanzata tempo fa, ma ora si tratta di una certezza. Inutile dire che il rischio sale ulteriormente in pazienti che già nella loro storia clinica hanno problemi cardiovascolari o presentano una serie di altri fattori di rischio concomitanti.
Allarmismi a parte, la prudenza resta d’obbligo: prima di ricorrere a un analgesico per qualsiasi minimo doloretto, fermiamoci un attimo a riflettere sul rapporto rischi/benefici. Perché la salute non ammette leggerezze.
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