I fastidi urinari possono interessare indistintamente uomini, donne e bambini; tuttavia, colpiscono con una certa frequenza le donne in gravidanza, tra il 4 e il 10%, a causa dei cambiamenti che il corpo deve affrontare.
Le infezioni del tratto urinario sono più frequenti nelle donne rispetto all’uomo perché l’uretra è più vicina a vagina e ano; essendo poi più corta di quella maschile permette ai batteri di risalire verso la vescica più facilmente.
Si stima che circa il 50% delle donne manifesti almeno un episodio di infiammazione del tratto urinario nella vita ed il 20-30% di esse possa andare incontro a recidiva.
Perché la gravidanza ci rende facile bersaglio dei disturbi urinari?
La donna in gravidanza è purtroppo predisposta ad essere afflitta da disturbi urinari per:
- cambiamenti ormonali: l’aumento del progesterone porta a una diminuzione del tono di uretra e uretere poiché favorisce il rilassamento della muscolatura liscia, questo determina un rallentamento del flusso urinario;
- dimensione dell’utero: l’utero specialmente negli ultimi mesi comprime l’uretere e impedisce un completo svuotamento della vescica;
- urine ricche di batteri: la maggiore concentrazione di batteri fa sì che possano più facilmente colonizzare la vescica;
- substrati nutritivi nelle urine: è il caso, ad esempio, del diabete gestazionale quando nelle urine può trovarsi il glucosio;
- stitichezza: il ristagno delle feci può favorire un aumento di concentrazione di batteri nell’intestino;
- aumento del pH vaginale: favorisce la proliferazione dei batteri normalmente presenti in vagina.
Cause scatenanti e sintomi dei disturbi urinari
L’infiammazione di vescica e uretra, comunemente nota come disturbi urinari, può essere acuta, subacuta o cronica ed è generalmente associata ad infezione batterica.
I batteri, principalmente l’Escherichia Coli, che popolano il tratto intestinale riescono ad infettare le pareti interne della vescica, risalendo l’uretra per propagazione interna, o per via ematica.
Sono infine possibili, anche se più rari, disturbi causati da funghi (ad esempio la candida), virus, farmaci.
I sintomi delle infezioni urinarie sono:
- stimolo persistente e frequente alla minzione;
- minzione scarsa e a gocce;
- brucione durante la minzione;
- sensazione di vescica sempre piena;
- dolore o pressione nella zona pelvica;
- sangue nelle urine (non sempre rilevabile a occhio nudo);
- urine scure o dall’odore intenso;
- febbre.
Pericoli connessi ai disturbi urinari in gravidanza
I disturbi urinari in gravidanza non devono essere sottovalutati e al comparire di sintomi sospetti è bene rivolgersi al proprio medico.
L’infiammazione di vescica e uretra, se trascurata, può estendersi ai reni e degenerare in pielonefrite o insufficienza renale mettendo addirittura a rischio la vita di mamma e bambino, inoltre può rendersi responsabile di rischio di aborto, parto pretermine, rottura prematura delle membrane, e ridotto peso e/o sviluppo del neonato.
Per evitare queste situazioni estreme le donne in gravidanza devono sottoporsi periodicamente a urinocoltura e esame delle urine perché in una percentuale non trascurabile di casi i disturbi urinari possono dare sintomi lievi e trascurati, normalmente si sottovaluta ad esempio la necessità di urinare frequentemente.
Prevenzione e terapia dei disturbi urinari in gravidanza
I disturbi urinari in gravidanza non devono essere sottovalutati ed al comparire di sintomi sospetti è fondamentale rivolgersi al proprio medico per evitare l’insorgenza di complicazioni.
Alcuni semplici accorgimenti possono aiutarci a prevenire questo fastidioso problema:
- bere molto perché favorisce la diuresi;
- non trattenere l’urina per evitare il ristagno e quindi la proliferazione dei batteri;
- regolarizzare l’intestino per evitare la stitichezza;
- eseguire un’accurata igiene intima con movimenti dalla vagina all’ano e non il contrario;
- svolgere una moderata attività fisica, se la donna se lo sente.
Qualora, nonostante ciò, si venisse colpite da infiammazioni urinarie la terapia di base prevede l’utilizzo di antibiotici (che devono essere prescritti e specifici per il batterio responsabile del disturbo) in aggiunta a paracetamolo per febbre e dolore.
In gravidanza e in allattamento, però, è importante prestare particolare attenzione ai farmaci che si assumono: su indicazione del medico, è possibile valutare come prima scelta l’uso di integratori alimentari con attivi vegetali, che permettono tra l’altro di contrastare l’abuso di antibiotici e il conseguente rischio di antibiotico-resistenza.
Un aiuto dalla natura: Cys-Control® Forte
Cys-Control® Forte è un integratore alimentare completo e concentrato in grado di dare sollievo dai sintomi causati dai disturbi urinari già dal secondo giorno di assunzione e può essere usato anche in abbinamento all’antibiotico. È sicuro sia in gravidanza sia in allattamento ed è efficace anche in caso di recidive.
Cys-Control® Forte, nella sua formula potenziata, contiene 3 ingredienti vegetali, efficaci contro i batteri responsabili dell’infezione urinaria, e 2 ceppi probiotici specifici, fondamentali per ripristinare la flora batterica vaginale.
Nello specifico, il cranberry aiuta a ridurre l’infiammazione e previene le infezioni, il D-Mannosio migliora i sintomi di disuria, urgenza di urinare e dolore pelvico e riduce il rischio di una recidiva, mentre l’erica contribuisce ad aumentare la produzione di urina, rendendo più efficace l’eliminazione dei batteri. I lattobacilli, infine, garantendo il giusto equilibrio della flora intima aiutano a contrastare l’escherichia coli e contribuiscono alla prevenzione delle infezioni urinarie.
Assumere Cys-Control® Forte è semplicissimo, basterà diluire in 200 ml di acqua le bustine presenti all’interno della confezione, differenziate per colore, secondo le indicazioni riportate sulla confezione:
- mattino: 1 bustina bianca e 1 bustina rossa
- sera: 1 bustina rossa
Se assunto con regolarità fin dalla prima comparsa dei fastidi urinari, Cys-Control® Forte si rivela efficace fin dai primi giorni di utilizzo. L’ideale è assumerlo dopo aver svuotato la vescica e cercando di trattenere l’urina per almeno un’ora.
Post in collaborazione con Arkopharma
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