Il social network Facebook e il colosso informatico Apple hanno deciso di accollarsi le spese del congelamento degli ovuli delle proprie dipendenti, in modo tale da rendere la loro maternità compatibile con la carriera professionale.
I due colossi di Silicon Valley non lasciano davvero nulla al caso e, al fine di garantire alle proprie impiegate una vita professionalmente ed emotivamente appagante, si sono fatti promotori di una iniziativa sui generis, ovvero di finanziare il procedimento clinico che prevede il congelamento degli ovuli della donna, in modo tale che quest’ultima possa posticipare la propria decisione di diventare madre. In altri termini i due giganti ritengono che una donna per essere veramente appagata da una parte non deve rinunciare alla propria carriera e dall’altra, in nome di quest’ultima non deve abdicare alla propria maternità a causa dell’età che avanza.
Gli ovuli conservati possono essere utilizzati anche a distanza di molti anni al fine di effettuare la fecondazione e di avviare, di conseguenza, la gravidanza.
Un dubbio in merito all’iniziativa di Fb e Apple
L’idea di finanziare il congelamento delle uova sane delle donne va considerato una conquista di libertà o un tentativo di forzare il naturale corso delle cose? Si tratta di un vantaggio reale o costituisce un ennesimo tentativo di esercitare un’ingerenza esterna sulla vita delle donne?
A nostro avviso i due colossi americani, piuttosto che interferire con una scelta così privata e intima, ovvero quella relativa a quando diventare madri, avrebbero potuto mettere a punto dei sistemi di sostegno all’avanguardia per le mamme lavoratrici (si pensi, ad esempio, al telelavoro), rispettando, in tal modo, la loro libertà di gestire la propria esistenza.
D’altra parte va anche sottolineato il fatto che, magari la tecnica del congelamento abbia fatto passi da gigante, tuttavia non vi è alcuna certezza in merito alla nascita di un bambino.
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