Il caldo insopportabile di questo periodo non è solo pericoloso per il rischio di disidratazione, ma anche per eventuali colpi di calore. Oltre a questi ben conosciuti “effetti collaterali” delle vacanze estive c’è un altro problema che può insorgere a causa del troppo calore, la cosiddetta febbre da canicola, che non deve essere confusa con la febbre da colpo di calore e che colpisce soprattutto i bambini.
Cos’è la febbre da caldo o da canicola
La febbre da caldo o da canicola è un innalzamento repentino della temperatura corporea, evento che si manifesta soprattutto nelle giornate di caldo intenso e con un alto tasso d’umidità.
Generalmente sono i bambini a essere maggiormente interessati da questo fenomeno, e possono presentare un innalzamento della temperatura corporea di uno o due gradi. I bambini piccoli, infatti, non hanno la capacità di termoregolazione in quanto la superficie di epidermide a loro disposizione per disperdere il calore è ridotta rispetto a quella degli adulti, e sono più sensibili alla disidratazione.
Basta poco per provocare nei bambini un innalzamento della temperatura corporea, ma la febbre in questo caso non è da considerarsi sintomo di una malattia quanto un semplice tentativo fisiologico dell’organismo di espellere il calore immagazzinato.
Febbre da caldo o da canicola: come si riconosce
Solitamente si va per esclusione, non ci sono sintomi specifici a parte la febbre. La temperatura corporea si aggira attorno ai 36 gradi, se questa si innalza e raggiunge i 37, 37 e mezzo, dobbiamo verificare che non vi siano altri sintomi per attribuirla all’eccessivo caldo.
Innanzitutto, è importante verificare che non ci siano altri sintomi che possano far pensare a ipertermia, o colpo di calore, quali debolezza, diarrea, vomito, colorito pallido, mancanza di sudorazione irritabilità o addirittura convulsioni: in questo caso è importante contattare subito un medico.
Inoltre, se con la febbre si presentano vomito o diarrea potrebbe trattarsi di una febbre dovuta a un virus, d’estate capita abbastanza di frequente, oppure un mal di gola o raffreddore che inducano a pensare a un’influenza o colpo d’aria.
Quindi se il bambino ha come unico sintomo la febbre (inferiore ai 38°C) ma per il resto sembra stare bene, probabilmente si tratta di febbre da canicola.
Febbre da caldo o da canicola: cosa fare
Tendenzialmente i genitori quando il bambino ha la febbre si allarmano, soprattutto quando si è in vacanza e si paventa la possibilità di trascorrere le ferie a letto. Prima di ricorrere all’uso di antipiretici e di tempestare di telefonate il pediatra valutiamo bene tutta la situazione generale.
Se il bambino continua a giocare come nulla fosse, sicuramente non c’è da preoccuparsi. Del resto si tratta di una risposta del corpo al caldo eccessivo, come quando in inverno ci si raffredda, allo stesso modo durante i giorni più caldi la pelle si riscalda.
Il fatto che nei bambini questo normale riscaldamento corporeo si manifesti con la febbre si spiega semplicemente: i più piccini non hanno ancora un sistema di termoregolazione maturo. Tutto qui.
Proprio per questa ragione, però, è importante aiutare l’organismo del bambino a termoregolarsi, attraverso questi accorgimenti, ad esempio facendo fare al bambini dei bagni in acqua non troppo fredda, per evitare un brusco sbalzo di temperatura.
È imporrante inoltre tenere il bambino costantemente idratato, facendogli bere acqua (a temperatura ambiente) a piccolo sorsi. Via libera anche all’aria condizionata, a patto di non programmarla a temperature troppo basse.
Febbre da caldo o da canicola: cosa non fare
Non dare antipiretici. Cercare di far stare il bambino al fresco. Se il piccolo utilizza ancora il pannolino, togliamolo o utilizziamone uno di stoffa, di quelli lavabili per intenderci, dove non vi sia plastica. Evitiamo di far dormire i bambini sui teli plastificati anti-pipì, meglio lavare il materasso piuttosto che far surriscaldare il bimbo.
Il video della settimana
Ottimi consigli