Quante volte, leggendo ai nostri piccoli le fiabe della buonanotte abbiamo avuto la voglia di cambiare il finale di Cappuccetto Rosso, Biancaneve o La Bella Addormentata, perché davvero non ne possiamo più di donne vittime predestinate che aspettano statiche un principe che va a salvarle.
Ebbene, a fare questa interessante operazione letteraria ci hanno pensato hanno pensato Lorenzo Naia, autore dei testi (e blogger del sito La Tata Maschio) insieme all’illustratrice Roberta Rossetti nel libro “Le Fiabe Rosse”.
Un progetto a 4 mani, quindi, che vuole dire la sua contro la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere.
Problemi che vanno combattuti ogni giorno, e non solo il 25 novembre.
Il colore rosso è presente per ricordare il progetto “Zapatos Rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet, che mettendo scarpe rosse nei luoghi pubblici ha voluto commemorare tutte le vittime di femminicidio che avvengono ogni anno.
E così, una pagina dietro l’altra, Lorenzo e Roberta raccontano come non sia necessario trovare un principe azzurro per raggiungere la felicità, che la donna non è proprietà di nessuno e il destino non è prestabilito, ma ognuno è faber fortuna suae, cioè artefice della sua fortuna.
Nel suo sito l’autore racconta inoltre come sia complesso riprendere un classico e rimaneggiarlo, ma che del resto le favole come siamo abituati a conoscerle sono figlie di tante mani e di tante teste, che autori come Jacob e Wilhelm Grimm e di Hans Christian Andersen hanno poi provveduto a codificare. E così si recupera il loro valore di critica sociale, senza però esulare dall’essere fiaba: perché resta comunque un libro per bambini, con i suoi bellissimi lieto fine.
“Fiabe in Rosso” è quindi un bel libro da leggere insieme ai nostri piccoli, per raccontare ai figli, maschi o femmine che siano, che la vita va vissuta in prima persona, e nel massimo rispetto di chi ci è accanto.
Il video della settimana