Chi ha figli adolescenti sicuramente si trova già a dover fronteggiare uno degli aspetti di questa società super hi-tech dove la vita è sempre più social. Già, social, ma se si tratta di minori?
Diciamo subito che portali come Facebook dovrebbero essere interdetti ai minorenni, come da regolamento. Questo perché non è un posto per ragazzini che possono cadere facilmente vittime di cyber bullismo o pedofili. Insomma, il web non assomiglia per nulla a un campo fiorito d’alta montagna a maggio.
Ma allora come ci si deve comportare con i nostri ragazzi?
Proibire non serve
Se i nostri figli vogliono avere un profilo Facebook lo avranno, che ci piaccia o no. Possiamo forse impedire loro di utilizzare un qualsiasi device al giorno d’oggi? Certo, possibile, ma è la chiave perfetta per aprire una bella porta sull’odio e sulle incomprensioni. Più si proibisce una cosa ai figli e più loro saranno invogliati a farla.
Si cara, anche il tuo che a te a casa dice sempre sì e che poi quando va a casa di Mario si trasforma in very normal teen. Questo è solo un modo per dirvi di aprire gli occhi e di non pensare di avere figli perfetti, ma solo dei figli normali. Ché voler avere un profilo su Facebook è una cosa assolutamente normale di questi tempi. Quindi, in buona sostanza, cerchiamo di giocarci, dove si può, la carta della complicità e della fiducia.
Genitori social, ma con discrezione
Avere un profilo Facebook anche noi genitori non è una brutta idea. In tal caso potremmo chiedere l’amicizia ai nostri figli. Nel caso siano ragazzini tra i 10-12 anni, probabilmente ce la concederanno, magari relegandoci in una lista con alcune limitazioni, ma tant’è. Se invece non dovessero concederla, e durante l’adolescenza capita, dovremmo trovare altre strategie.
A mali estremi…
In linea generale i genitori non dovrebbero mai e poi mai violare la privacy dei propri figli, ma in casi di reale pericolo diventa doveroso sorvegliare i propri ragazzi.
Se avvertiamo un certo disagio in nostro figlio o se abbiamo il sospetto che ci siano dei problemi, non aspettiamo troppo a intervenire. Iniziamo subito a indagare tra le loro amicizie proprio su Facebook. I metodi son tanti, ma sono da utilizzare davvero solo in caso di necessità e non per curiosare nella loro intimità. Per esempio si può accedere al loro profilo qualora si riesca ad avere la password, oppure installando alcuni software che consentono un controllo dei genitori per l’accesso al web dei minori. In ultima istanza creiamo un profilo falso e chiediamo loro l’amicizia. Detto così è orrendo, ma meglio questo che correre il rischio di veder fatto loro del male.
Solo in casi davvero necessari
La privacy dei ragazzi è sacra e come tale va rispettata. Ricordiamoci che siamo i loro genitori, ma non i loro proprietari. Sorvegliare non vuol dire pedinare e spiare. La chiave di tutto è come sempre il buonsenso.
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