Vi è mai capitato di piangere, anche se malvolentieri, davanti ad un figlio? Ci sembra quasi una cosa innaturale, vero? Eppure loro sono lì, e ci fanno una carezza. E ci chiedono perché.
Ed è quello che sta facendo questo bimbo forse siriano, con il suo papà. Una piccola creatura innocente e inconsapevole si trova a consolare il suo papà.
E stringe il cuore vedere quel padre che pensa al destino che li aspetta, che sa che ci sarà freddo, fame, nessun tetto dove rifugiarsi. E che si chiede come poter far sì affinché suo figlio superi tutto questo.
Quando si arriva a dover morire di fame, di bombe, di violenze e torture nel proprio paese, e allora mettere un figlio di pochi anni, o pochi mesi su una barca nel mare diventa la cosa migliore, significa che noi, noi che possiamo fare qualcosa, stiamo sbagliando tutto.
I bambini hanno una forza immensa.
Per questo piccolo avere il padre vicino significa già avere una speranza. Speriamo che qualcosa cambi davvero. Che non ci siano più bambini addormentati per sempre su una spiaggia, e padri da consolare perché non hanno un futuro da dare ai loro figli.
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Basta questa guerra…..