Una mamma argentina, la 27enne Rebecca, esasperata dal rifiuto di fare i compiti del figlio Brian, 8 anni, lo ha portato alla stazione di polizia del suo Paese. Com’è andata a finire? Nella maniera più imprevedibile…
Il figlio non fa i compiti: la mamma lo porta alla polizia
“Se non finisci i compiti chiamo la polizia!”. Dev’essere suonata più o meno così la minaccia che una donna argentina ha rivolto al proprio figlio di 8 anni, il piccolo Brian, dinanzi al rifiuto, categorico, di iniziare a studiare a casa. Parole che forse non rappresentano una novità anche per molti bambini italiani! In preda all’esasperazione, molti genitori sono soliti ricorrere come ultima spiaggia alla promessa di far intervenire un’autorità sulla carta più alta della loro.
Che si tratti della maestra più temuta, del collegio delle suore oppure…proprio alla polizia! Il bambino di questa storia deve aver pensato alla “solita” minaccia senza seguito, senza considerare che la mamma era invece disposta a tutto per fargli mettere la testa sui libri. È stato così che la donna lo scorso aprile ha preso per mano il bambino e lo ha condotto nella stazione di polizia del suo comune argentino: Santa Sylvina.
Mamma accompagna il figlio che non fa i compiti dalla polizia: la reazione degli agenti
Una volta in commissariato, mamma Rebecca ha chiesto ai poliziotti di aiutarla con il figlio, magari facendogli una strigliata che il piccolo Brian non avrebbe dimenticato.
Gli agenti, però, hanno scelto un approccio per così dire…”dialogante”!. Tolti i libri dallo zainetto, si sono messi a studiare in commissariato insieme al bambino, aiutandolo nello svolgimento dei compiti e spiegandogli l’importanza di coltivare gli studi. Un aspetto, questo, importante a maggior ragione considerando le condizioni di estrema povertà in cui versa la famiglia di Brian.
A questo proposito, i poliziotti non si sono risparmiati: qualche giorno dopo tutti gli agenti del distretto hanno fatto una colletta per regalare ai figli di Rebecca scarpe ed altro materiale scolastico. Una “lezione” indimenticabile…
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