I probiotici, prodotti contenenti colonie batteriche benefiche per l’equilibrio della flora intestinale, sono spesso prescritti inutilmente ai bambini ai pediatri. A dirlo è uno studio sul microbiota intestinale condotto dal dottor Valerio Nobili specialista presso l’ospedale romano Bambino Gesù.
I probiotici, elementi preziosi per il ripopolamento della flora batterica
I probiotici consistono in colonie di batteri buoni che convivono in armonia con i batteri già presenti nell’intestino e li coadiuvano nel mantenere il sano equilibrio del microbiota, anche detto flora intestinale.
Sono particolarmente utili dopo una cura antibiotica per ripopolare l’intestino e rafforzare il sistema immunitario, per questo pediatri e nutrizionisti li prescrivono frequentemente ai bambini per contrastare efficacemente possibili infezioni e per sollecitare la crescita armonica del bambino.
Si possono trovare nel banco frigo dei supermercati o in farmacia sotto forma di fiale da prendere per bocca. Essendo le tipologie batteriche numerosissime, anche i probiotici sono di vario tipo e si differenziano in base alla loro funzione.
I pediatri spesso non sono mirati nella prescrizioni di tali prodotti e rischiano di assuefare l’intestino dei bambini.
Circa il 40% dei probiotici prescritti dai pediatri si rivelano inutili
A lanciare l’allarme al microfono di Radio Cusano Campus è il dottor Valerio Nobili, pediatra e gastroenterologo presso l’ospedale romano Bambino Gesù.
Nobili, insieme ai suoi collaboratori, ha svolto un’approfondita ricerca sul microbiota di bambini e adolescenti, arrivando a due importanti risultati: il primo è che bambini e ragazzi presentano una flora batterica molto più ampia rispetto agli adulti, pertanto si possono svolgere azioni sempre più mirate per contrastare gli agenti patogeni e coadiuvare i batteri buoni; il secondo risultato è che i ragazzi affetti da obesità hanno batteri biologicamente differenti rispetto ai soggetti magri.
In base a tali dati, afferma il dottore, i pediatri non dovrebbero prescrivere probiotici generici, il 40% dei quali è assolutamente inutile, altrimenti si rischia un’assuefazione che vanifica il potere benefico del prodotto sulla flora batterica infantile; i medici dovrebbero invece studiare meglio i singoli casi e assegnare ai bambini probiotici solo in base a necessità e funzioni specifiche.
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