Il progetto fotografico “Milk” di Sophie Harris-Taylor, nota fotografa inglese, cerca di dare risalto ad uno dei momenti più belli, ma anche più duri della vita di una neomamma, quello dell’allattamento al seno.
ALICE: Sono la sua più grande fonte di serenità. Nel mondo potrà andare tutto storto ma lei può rannicchiarsi sul mio grembo e trovare la calma.
Milk, un progetto per non far sentire sole le donne che allattano
Nota per i suoi scatti di vita quotidiana che in tante occasioni hanno ripercorso momenti molto difficili della propria vita, Sophie Harris-Taylor, che nel 2019 è diventata mamma, ha deciso di dedicare un intero progetto fotografico ritraendo una serie di donne proprio durante l’allattamento al seno: un modo per dire a tutte le donne che si trovano ad affrontare questo periodo della loro vita che non sono sole.
ANNA: Quando Yona-Gray ha uno scatto di crescita, è malata o si verifica una regressione del sonno, allora diventa impegnativo perché in quelle occasioni mi s’incolla al seno, a volte tutta notte. Mi dà così fastidio. Allattare a questa età può essere una sfida e devo mettere dei paletti. Yona può diventare molto possessiva con il mio corpo, quasi non considerando che appartiene a me. Ma capisce molto di più adesso e abbiamo la nostra routine.
Sophie, in un’intervista ha parlato della sua personale esperienza di madre e di come ha dovuto affrontare un periodo molto difficile e doloroso, dovuto all’insorgere della mastite, che l’ha costretta per diversi mesi a sopportare dei dolori lancinanti, che come lei stessa racconta, talvolta erano più forti di quelli del parto.
THEA “Nova ha avuto problemi con il frenulo per le prime 8 settimane, il che ha reso l’allattamento al seno molto difficile per me. Stava attaccato per molto tempo e non mi sembrava mai soddisfatto, Mettevo costantemente in discussione le mie capacità e la qualità del mio latte, oltre a occuparmi di capezzoli doloranti, stanchezza e ogni tipo di disagio.. Ho costruito un rapporto negativo con l’allattamento che è difficile rompere, anche se ora le cose vanno meglio dopo l’intervento chirurgico alla lingua.
Ma nonostante questo, ricorda il periodo dell’allattamento al seno come un periodo di amore e odio, consapevole del fatto che solo lei poteva farlo, e questo la rendeva particolarmente fiera. Allo stesso tempo, il corpo ne risentiva molto e in alcuni momenti sentiva che non aveva più forze.
LIZZIE: Puoi andare a tutti i corsi preparto, leggere ogni libro, avere capezzoli perfetti, lunghi, a forma di tettarella e può ancora essere dannatamente difficile. Ricordo la sensazione di fallimento perché non riuscivo a far avviare l’allattamento al seno. Ho dovuto tirare il latte per quasi 3 mesi, mi sono ammalata di infezioni alla vescica, mastite e mughetto: mi immaginavo davvero come una mamma che avrebbe allattato il suo bambino fino a 6 mesi e oltre, probabilmente mi sentirò sempre in colpa per non essere riuscita a farlo.
Milk, ritratti di donne forti ma anche fragili
Tutte le foto fatte alle donne durante questo momento così intimo che le ritrae con i loro bambini sono accompagnate dalle testimonianze di vita vissuta.
ROSIE: Da quando è nato Sunny, ogni giorno abbiamo questo enorme dialogo senza parole. Mentre lui cresce e io cerco di capire cosa vuole da ogni poppata, mi meraviglia come ogni volta sia solo una questione di ascoltarsi l’un l’altra più di quanto potessi immaginare.
Elizabeth, per esempio racconta del fatto che molte delle persone che le stanno intorno non vogliono che allatti la sua bambina in pubblico e così cercano di convincerla a farlo solo in casa, mentre per lei è importante che l’allattamento al seno in pubblico non sia visto come un tabù.
CHANEEN: Quando allattavo la mia prima figlia avrei detto che mi è piaciuta molto la lentezza e la vicinanza dell’allattamento al seno, ma ora sto allattando due contemporaneamente non c’è più lentezza.
Per Thea invece, che aveva sempre visto l’allattamento al seno come qualcosa di molto facile, ammette che qualche volta è stata dura, ma continuerà a farlo per il bene di suo figlio, ma anche del suo.
ANNA: Adoro la sua vicinanza. Come i nostri occhi si incrocino, il contatto pelle-a-pelle. Adoro poter curare quasi ogni tristezza o sfogo allattandola. L’allattamento al seno mi dà anche la sicurezza che lei riceva tutti i nutrienti, i batteri e gli anticorpi di cui ha bisogno per mantenersi in ottima salute. L’allattamento al seno ha anche aumentato la consapevolezza che ho del mio corpo. Sento che il mio corpo è una superpotenza.
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