La Deutsche Telekom ha recentemente prodotto un video, impiegando l’intelligenza artificiale, la cui protagonista è la versione adulta modificata digitalmente di una bambina di nome Ella.
Il video, che è già diventato virale, è stato realizzato con lo scopo di sensibilizzare i genitori sulle possibili conseguenze spiacevoli che derivano dall’esposizione dei propri figli sui social, attraverso video e immagini.
Nel video Ella si rivolge direttamente ai propri genitori, dicendo loro quanto sia forte in lei la consapevolezza di quanto loro le vogliano bene e di come loro non farebbero nulla che possa ferirla, ma inconsapevolmente, condividendo le sue foto online, la stanno condannando a un futuro pieno di rischi e pericoli.
Il fenomeno di cui parla Ella è conosciuto come sharenting (cioè “share”-condividere e “parent”-genitori) , ed è la pratica, comune a tantissimi genitori, di condividere online immagini dei propri bambini.
Ella dice ai suoi genitori che oggi la tecnologia può fare cose incredibili e che bastano poche foto, come quelle che condividono loro nei social media per ricordare momenti felici, che sono alla portata di tutti e che chiunque può prendere, perché per loro non sono ricordi, ma dati da impiegare per i loro scopi.
La richiesta di Ella è chiara: proteggete la mia privacy online.
“Per voi genitori sono ricordi, per me un’impronta digitale che mi seguirà per il resto della mia vita”
Condividere le foto sui social media, infatti, secondo Ella, è il possibile inizio di un futuro orribile, nel quale la sua identità potrebbe essere rubata o nel quale potrebbe finire in galera per dei crimini che non commetterebbe mai.
Un futuro in cui la sua voce potrebbe essere catturata dai video che i genitori pubblicano online per truffare questi ultimi, nel quale il suo volto potrebbe essere usato per creare meme, che potrebbero portarla ad essere presa di mira dai bulli e compagni di scuola o addirittura finire vittima della pornografia infantile.
Il messaggio è chiaro, quello che i genitori pubblicano online, è come un’impronta digitale che seguirà i loro figli per tutta la vita, condizionando il loro futuro.
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