Almeno un piatto vegetariano al giorno a disposizione dei bambini che pranzano nelle mense scolastiche. Questa la svolta varata in Francia con la legge sul clima per favorire un approccio alimentare più sostenibile.
Scelta vegetariana nelle mense scolastiche in Francia
Agli studenti francesi verrà dunque assicurata una scelta vegetariana per ogni giorno di scuola. Prima che la legge venisse approvata dal governo parigino, quest’opzione era disponibile soltanto una volta a settimana. Due anni di rodaggio, però, hanno ottenuto riscontri positivi portando l’esecutivo transalpino a compiere un passo in più. La stessa misura prevede che carne e pesce utilizzati nelle preparazione delle altre pietanze debbano essere provenienti unicamente da produttori che abbiano fornito dimostrazione del loro standard elevato nel rispetto dell’ambiente.
Piatto vegetariano a scuola: protesta la destra francese
La decisione del governo francese di garantire un piatto vegetariano quotidiano ai bambini che frequentano le mense scolastiche non è andata giù a tutti. In particolare la destra ha protestato veementemente lamentando i caratteri ideologici, settari e totalitari del provvedimento. Accuse che non hanno sortito alcun effetto nell’esecutivo d’Oltralpe, che ha bollato le critiche della destra come figlie di un “dibattito preistorico”.
La scelta di implementare un’alimentazione di tipo vegetariano riguarderà in parte anche la ristorazione collettiva. La legge sul clima prevede infatti che tutti i servizi di ristorazione che sono soliti offrire diversi menù tra i quali scegliere, propongano ai loro clienti un’opzione vegetariana quotidiana. I ristoratori dovranno adeguarsi alla nuova normativa entro e non oltre il 1° gennaio del 2023. Affinché questi cambiamenti vengano adeguatamente supportati, il governo francese ha già previsto – a partire dalla promulgazione della legge – un periodo di formazione in cucina nel giro di due anni, che abbia al centro “i benefici per la salute e l’ambiente della diversificazione delle fonti proteiche nell’alimentazione umana”. Insomma, la svolta “green” – sembra dire l’esecutivo transalpino con questa mossa – comincia già a partire dalle abitudini a tavola.
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