La gente spende sempre meno, il mercato collassa. Questo a grandi linee lo scenario che si staglia nel nostro Paese in seguito alla crisi. Come far fronte a un tracollo economico così devastante? Come si può risalire la china? A livello generale occorrerà molto molto tempo, ma intanto alcuni commercianti hanno deciso di correre ai ripari. E come farlo se il mercato non offre grandi prospettive? Con un guizzo geniale, o meglio, originale, che da una spinta propulsiva agli acquisti. Nascono così i Social Market.
Non si tratta di una vera novità, ma di una possibilità importata dai Paesi scandinavi, per la precisione da Copenaghen. I Social Market sono dei negozi veri e propri dove però i prodotti non si pagano solo in denaro, ma c’è la possibilità di acquistare in cambio di una buona attività social. Si perché è questa la nuova frontiera degli acquisti Vediamo come funziona. In pratica se si acquista un prodotto non lo si paga con moneta sonante, ma ci si impegna a portare a casa il prodotto, provarlo e recensirlo sui social network. Ma ai negozi conviene? La risposta è assolutamente si.
Infatti, se da una parte mettono a disposizione dei clienti un buon numero di prodotti, dai generi alimentari ai prodotti per la casa e la cura della persona, dall’altra ricevano una pubblicità che ha una portata difficile da calcolare, poiché virale. Immaginiamo a quanti milioni spendono i negozi in pubblicità tradizionale e a quanto poco spendano per acquistare prodotti direttamente dalle case produttrici e in stock. Basta fare due conti e il gioco è fatto. Ma in Italia dove si trovano i Social Market? A Roma, Ancona, Ascoli Piceno, Bologna, Firenze, Genova, Imperia, L’Aquila, Messina, Torino, Milano, Napoli, Pescara, Reggio Emilia, Rimini, Savona, e Teramo.
Basta iscriversi pagando una quota mensile di poco più di due euro per poter ritirare ben 13 prodotti, 10 scelti da noi e tre indicati dall’azienda.
Il video della settimana