È uno dei quesiti che tantissimi genitori si pongono soprattutto in questa stagione ormai prossima all’autunno: i funghi, vanno bene o no nella dieta di mio figlio?
Il parere degli esperti da questo punto di vista è piuttosto chiaro: prima dei 12 anni sarebbe meglio evitare di inserire i funghi nella dieta di un bambino. Questo prodotto infatti può comportare una serie di rischi anche importanti, e viceversa non offre un apporto nutritivo rilevante. L’opinione di numerosi esperti del settore e di tantissimi pediatri è dunque quella di considerare i funghi un cibo off limits anche in modo occasionale almeno fino al compimento del dodicesimo anno d’età.
Funghi e bambini: meglio evitare anche il consumo occasionale
Diversi pediatri e tossicologi esperti indicano nei 12 anni l’età più corretta da cui i bambini possono cominciare a mangiare funghi.
La dottoressa Francesca Assisi, dirigente medico al Centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano ha condotto uno studio ad esempio sulle alte probabilità di intossicazione a cui un bimbo può andare incontro cibandosi di funghi. Medesimo riscontro è quello dato dalla nutrizionista e pediatra Teresa Capriati, membro di primo piano dell’Unità operativa di nutrizione dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Di fatto la concordanza di opinioni è motivata dal fatto che ogni bambino prima dei 12 anni non ha ancora pienamente formato quel pool enzimatico completo e variegato in grado di assimilare alimenti quali ad esempio i funghi. Assumere dunque questo prodotto anche in maniera occasionale può dare adito a rischi elevati e certamente facili da evitare.
I rischi derivanti dall’assunzione di funghi nei bimbi
Detto che chiaramente non vanno tenuti in considerazione i cosiddetti “funghi matti”, ovvero quelli non commestibili e velenosi pure per un individuo adulto, è necessario considerare con grande attenzione i potenziali rischi che un bambino corre se mangia dei funghi.
In particolare le cellule fungine sono rivestite di chitina, una fibra difficilmente digeribile. Inoltre tali alimenti hanno un elevato contenuto di zuccheri, tra cui trealosio e mannitolo, entrambe componenti nutritive che i bimbi non sono ancora in grado di sintetizzare al meglio e in maniera completa.
Specialmente se assunti crudi i funghi con ricco quantitativo di trealosio possono indurre un’irritazione di notevole grado alle mucose dell’apparato digerente, provocando sintomi e problematiche anche piuttosto consistenti.
L’assenza o la non completa presenza degli enzimi intestinali necessari a digerirli, l’enzima della trealasi in particolare, può far sì che un piatto di funghi induca in un bambino una condizione di vomito, dolori addominali e diarrea. Di fatto il fungo risulterà in tali circostanze indigesto, in quanto l’organismo del piccolo non ha ancora tutti gli strumenti sufficienti per digerire tale alimento.
A questi sintomi per così dire comuni, potrebbe aggiungersi una più grave condizione di disidratazione che implica nella maggioranza dei casi anche il ricovero in ospedale e il ricorso a terapie serie e prolungate.
I funghi potrebbero anche determinare infezioni di tipo batterico patogeno, fonte a loro volta di gravi scompensi di carattere gastrointestinale. Questo può con più probabilità avvenire quando tali alimenti non sono perfettamente conservati, e magari vengono mantenuti in aree troppo calde per tempi troppo lunghi.
Funghi e bambini : raccomandazioni per il consumo
Troppo spesso mamme e papà lasciano mangiare i funghi ai propri figli considerando questo alimento alla stregua di un classico vegetale, verdura o frutto che sia.
Purtroppo i funghi son di gran lunga diversi da una pianta, presentando caratteristiche anche molto diverse.
Anche per tali motivi tutti i funghi andrebbero assunti ben cotti, e soltanto se di origine controllata e valutata da esperti. Per ridurre i rischi di intossicazione, anche negli adulti non soltanto nei bimbi, è molto importante che ogni fungo sia fresco e ben conservato, e sia stato raccolto in zone conosciute e sicure. Ad esempio bisognerebbe evitare di raccogliere i funghi in zone esposte ai metalli pesanti, come vicino alle strade.
Attenzione massima va inoltre riservata ai quantitativi: non bisogna consumare porzioni più grandi di 200-300 grammi di funghi.
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