Dopo la gara di solidarietà dei scorsi giorni, con migliaia di persone che in tutta Italia si sono iscritte al Registro dei Donatori di Midollo Osseo, continua la corsa contro il tempo per il piccolo Alex: dichiarata non percorribile la strada del cordone ombelicale, si continuano infatti a cercare nuovi donatori di midollo osseo compatibili.
Corsa contro il tempo per Alex
Continua la lotta contro il tempo di Alessandro Maria, il bimbo di un anno e mezzo, figlio di genitori italiani residenti a Londra ed affetto da una rara forma di linfoistiocitosi emofagocitica (LHL), malattia genetica curabile solo con un trapianto di midollo. I medici hanno fissato come data limite per effettuare l’intervento il prossimo 30 novembre ed è per questo che, negli scorsi giorni, in diverse piazze italiane è partita (grazie anche all’appello su Facebook dei genitori e al tam tam giornalistico) una gara di solidarietà che ha visto migliaia di persone iscriversi al Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo al fine di trovarne almeno uno compatibile.
Al momento, infatti, la strada alternativa che portava alla ricerca di un donatore di cordone ombelicale non è andata a buon fine: il campione del tessuto cordonale individuato al Sant’Orsola di Bologna si è rivelato non compatibile.
La ricerca del donatore compatibile
Nonostante la delusione, dato che si era sperato di ovviare attraverso le cellule del cordone ombelicale i genitori del piccolo Alex (come è stato oramai ribattezzato dalla stampa) hanno rivolto un nuovo appello affinché tutti si mobilitino, dedicando “solamente cinque minuti di tempo” al loro bambino, a cui rimangono poche settimane di vita.
Infatti, oggi il Policlinico di Milano ha organizzato una giornata di tipizzazioni ad hoc per i campioni delle cellule di midollo osseo, invitando quante più persone possibili a partecipare per individuare quello che è stato definito “il fratello o la sorella maggiore di Alex”. Infatti, in mancanza di altri figli, che sarebbero stati i profili ideali in quanto a compatibilità, la coppia spera ora in un miracolo grazie anche al grande impegno profuso dall’ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo).
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