Io sono una donna gelosa però non sono una mamma gelosa.
Sono (e sono stata) possessiva con gli uomini, con le amiche, con mia mamma.
Per anni ho provato a controllare quel senso di claustrofobia che mi prendeva quando pensavo di “essere tradita”. La mia è stata una vita di scenate, per lo più.
Poi, crescendo, mi sono placata. Le scenate hanno lasciato il posto ad occhiate gelide e a confronti ancor più devastanti duranti i quali non lasciavo nessun beneficio del dubbio al mio interlocutore. Ma almeno lo facevo senza strillare.
Il fatto è che il tradimento, quando lo provi sulla tua pelle, ti lascia strascichi che sono per sempre. Se poi ci metti un pizzico di cinismo e di quella disillusione che conviene all’età adulta, ecco che il danno è fatto.
Ora più che gelosa mi definisco rassegnata: rassegnata al fatto che tanto, prima o poi, qualcuno mi tradirà. Nel frattempo cerco di non pensarci troppo e di ridurre al minimo rimproveri e scenette da teatrino.
Quando sono rimasta incinta non mi è scattato nessun senso di appartenenza del pancione e, quando poi Pietro è nato, nemmeno nei suoi confronti ho provato quel sentimento di possessività che tanto mi caratterizza.
Per questo mi tormento, non crediate, ché per me la gelosia e l’amore sono due facce della stessa medaglia e, spesso, mi ripeto che questo bimbo io non lo amo abbastanza. Però è così. Se lui è felice con il padre, o preferisce i suoi abbracci, a me non dispiace. Anzi. Quando vedo che corre felice incontro ai nonni mi sento addirittura rasserenata.
Mi piace coccolarlo, mi piacerebbe mi coccolasse pure lui, però non mi dà fastidio (e contro ogni previsione) che lo faccia anche con gli altri.
Il vero problema, però, è che sto intravedendo in lui qualche principio della mia stessa gelosia. Verso i nonni quando sono con gli altri nipoti, verso di me se mi avvicino ad altri bambini, verso i suoi giochi quando cadono in manine di terzi.
E allora mi chiedo come poter prevenire questo male, ché con la gelosia si convive male e io lo so bene. Mi chiedo se c’è una cura o se alla gelosia non c’è proprio rimedio. Mi chiedo se la gelosia fa parte di quel carico di dna che, involontariamente, gli ho trasmesso o se è una mera questione di educazione che può essere corretta a suon di buon senso e iniezioni di sicurezza e autostima.
Me lo chiedo ma, al momento, non ho ancora trovato una risposta esaustiva.
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