In questi anni, sono tante le proposte che vengono avanzate, prospettando un mondo diverso, costruito senza cose che oggi ci sembrano irrinunciabili: forse la più famosa è quella che tratteggia il profilo delle città senza automobili.
Partendo da quest’idea, ci siamo mai chieste che mondo sarebbe senza tabacco e sigarette? Sicuramente migliore, ma non è certo semplice liberare i fumatori dalla schiavitù di sigaretta e accendino.
Perché, quindi, non prevenire sin dall’origine la dipendenza, negando alle nuove generazioni il contatto con tabacco e nicotina? Questa è stata l’idea della British Medical Association che ha pensato di lanciare una proposta choc: proibire la vendita di sigarette e tabacco ai bambini nati dopo il 2000.
Un progetto ambizioso che, tuttavia, non ha mancato di sollevare perplessità sin da subito: questa idea andrebbe a creare un enorme divario fra adulti che hanno accesso al tabacco e altri che invece non ne hanno e ciò porterebbe alla nascita di un mercato nero parallelo.
In sostanza, il problema non verrebbe risolto, ma anzi andrebbe a crearne di nuovi.
Fra le soluzioni avanzate per ridurre il consumo di tabacco, alcuni propongono di aumentare il prezzo delle sigarette, ma la via per più percorribile rimane la sensibilizzazione: nuove campagne, sempre più efficaci, sono la miglior arma per mantenere buona parte della popolazione lontana dalla sigarette; diversi paesi, per esempio, negli ultimi tempi stanno promuovendo iniziative per ridurre il fumo in auto, in presenza di bambini.
Di certo, noi come genitori possiamo fare molto per evitare che i nostri figli finiscano schiavi del fumo: l’esempio, si sa, è il miglior insegnamento che possiamo dare ai bambini. Smettiamo di fumare o, se proprio non riusciamo, evitiamo di farlo in loro presenza: oltre a non danneggiarli con il fumo passivo, non trasmetteremo un pessimo messaggio.
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