Le relazioni che si instaurano all’interno di una famiglia sono spesso complesse e difficili da indagare, specialmente nei casi di genitori con emotività fragili e compromesse che arrivano a rifiutare i propri figli. Ma quali possono essere le cause di questo distacco affettivo?
Rifiutare un figlio: possibile?
La natura, nella maggior parte dei casi, fa sì che un genitore voglia un bene incondizionato verso il proprio figlio, che lo spinge in maniera innata a prendersene cura fino al raggiungimento dell’autonomia. Ma non sempre le cose vanno nel verso giusto e in alcuni, seppure rari, casi capita che un genitore non riesca a sviluppare un sano attaccamento verso il proprio bambino. Ma come si arriva a una situazione simile?
Quali sono le cause del rifiuto di un figlio?
Impossibile far rientrare tutti i casi sotto un’unica etichetta: ognuno di noi ha una personalità e un vissuto differenti, per cui non è possibile generalizzare. Ci sono molti fattori che possono dar luogo a un distacco emotivo dal proprio figlio. Una delle cause più frequenti è che il bambino sia frutto di una gravidanza indesiderata, che può portare alla negazione del proprio stato e quindi anche del feto.
Anche il fatto che il bimbo sia figlio solamente di uno dei partner può far scattare meccanismi di gelosia e non accettazione, che fanno emergere il bambino come un intruso o un rivale.
Una motivazione che va a scavare nel passato è quella che il genitore sia stato a sua volta un figlio rifiutato: quest’esperienza vissuta sulla propria pelle crea una distorsione del comportamento nel genitore che si vede riflesso nel proprio figlio.
C’è, infine, il caso in cui il figlio è visto come un mezzo e non fine a sé stesso, motivato semplicemente dall’amore. Il figlio cioè diviene un mezzo (salvare il rapporto, staccare dal lavoro, soddisfazione personale, mi sento sola, perché lo fanno tutti…) e l’attaccamento verso di lui dipenderà sempre da circostanze esterne.
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