C’è chi grida al complotto e chi prende per i fondelli chi snocciola questa teoria.
Il dato di fatto, però, che piaccia o meno, è che il mondo dei bambini è regolato da interessi che vanno oltre la normale concezione del sano marketing. Quello che questa volta ha letteralmente fatto perdere la testa a un gruppo di genitori, che sono quindi passati all’azione, è l’aver scoperto l’ennesimo congresso medico pediatrico sponsorizzato dall’industria del baby food. Si tratta del congresso della SIP, che si terrà a Palermo e che è ormai arrivato alla sua 70° edizione. L’oggetto dello “scandalo” è l’elenco degli sponsor tra cui figurano, con grande disinvoltura, anche produttori di latte artificiale. Non ci sarebbe nulla di strano se l’Ibfan, non l’ultimo arrivato, avesse legalmente proibito la cosa.
Come molti sanno esiste un codice che andrebbe rispettato, un codice che vieta la sponsorizzazione del latte artificiale in determinati contesti. Eppure si continuano a fare convegni in parte sovvenzionati da tali produttori. Si capisce come i genitori abbiano perso la pazienza, anche perché, fatto ancora più grave, sotto la lente d’ingrandimento dell’Unicef e dell’Ibfan, proprio in questi ultimi tempi, stanno passando i fogli di dimissioni post parto di tantissime mamme alle quali, in caso di bisogno, viene consigliata l’aggiunta e perfino la marca del latte artificiale da somministrare.
Secondo gli enti preposti, nonché l’OMS, in questo modo non solo si incentiva il consumo di latte artificiale anche quando non è davvero necessario, ma si mina in maniera grave l’allattamento naturale.
Per questa volta i genitori si sono limitati a scrivere una mail di civile protesta al direttore della SIP, Giovanni Corsello, invitando chiunque volesse aggiungersi alla protesta alla sottoscrizione personale della mail che si può trovare cliccando qui.
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