Genitori non pagano la mensa a scuola: alla bimba tonno e cracker

Sconcertante episodio per una bambina di origini straniere che durante l’ora della mensa si è vista consegnare una scatoletta di tonno e un pacchetto di cracker al posto del pranzo completo perché i genitori non erano in regola con il pagamento dei buoni mensa.

NON PAGANO LA MENSA ALLA FIGLIA: ALLA BAMBINA TONNO E CRACKER

Il fatto è accaduto alcuni giorni fa in una scuola primaria di Minerbe, un paese in provincia di Verona. A quanto accertato i genitori della bambina, entrambi stranieri e con difficoltà economiche, non avrebbero fatto fronte al pagamento dei buoni mensa e così il sindaco del paese, il leghista Andrea Girardi, dopo diversi solleciti di pagamento ha deciso in accordo con i gestori della mensa di non distribuire più il pasto completo alla bambina fino a quando i genitori non si sarebbero messi in regola con i pagamenti. Per il sindaco di Minerbe si tratta di atto dovuto nei confronti di tutti gli altri genitori che pagano regolarmente la mensa scolastica, considerando pure il fatto che per le famiglie indigenti viene applicata una tariffa ridotta del 50%. Non così invece per gli esponenti provinciali del PD che vedono in questo gesto solo un atto discriminatorio verso chi non può difendersi.

NON PAGANO LA MENSA ALLA FIGLIA: SCATTA LA SOLIDARIETA’

Secondo quanto appreso dalla scuola, l’episodio avrebbe urtato la bambina che vistasi consegnare un pranzo diverso dai suoi compagni di classe si sarebbe messa a piangere. Per la piccola è scattata la solidarietà dei suoi compagni e non solo. Si è infatti appreso che un giocatore dell’Inter, Antonio Candreva, avrebbe contattato il sindaco esprimendo l’intenzione di farsi carico della retta della mensa della bambina. A quanto pare nella stessa scuola si erano già verificati episodi simili lo scorso anno e anche allora l’amministrazione comunale si era difesa dicendo che si trattava di casi limite tutti dettati dalla necessità di difendere il principio di correttezza verso chi pagava regolarmente la mensa scolastica dei propri figli. Secondo gli esponenti di minoranza sarebbe auspicabile che l’amministrazione si rivalesse sui genitori inadempienti e non sui figli.

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