Chiunque di noi ricorda con piacere il momento dedicato alle favole quando eravamo piccole: sedute in cerchio all’asilo, sul divano di casa mentre si abbracciava l’orsetto, sulle ginocchia della nonna o, più grandicelle, in autonomia con il libro sospeso per aria.
Un viaggio con la fantasia in un mondo di castelli, animali parlanti, draghi e poteri magici che contribuisce a sviluppare non solo la sfera verbale, ma anche quella emotiva e terapeutica dei più piccoli.
Quando il linguaggio verbale è un po’ più sviluppato, si può procedere con un nuovo passo: inventare insieme una favola.
Il bambino, lasciato libero di vagare con il pensiero in un mondo senza confini, potrà dare sfogo alle sue idee, alle sue ansie e paure, liberandosene e sentendosi più sicuro.
Inventare una storia insieme sarà anche il miglior antistress che ci possiamo concedere dopo una lunga giornata: abbandonare il mondo del raziocinio, delle responsabilità e degli obblighi per lasciar spazio alla creatività e a un mondo dove tutto è possibile.
Inventare una storia si rivelerà una piacevole abitudine che precederà il momento della nanna, così come un diversivo durante un lungo viaggio o semplicemente un gioco da fare nei lunghi pomeriggi invernali, accoccolati sotto una coperta.
Boschi, fate, elfi, ma anche animali volanti ed eroi dai super poteri animeranno le case e consolideranno il rapporto genitore-figlio.
Col tempo, le storie si arricchiranno di personaggi, circostanze ed episodi che potranno essere disegnati su carta e diventare i protagonisti dell’infanzia del vostro piccolo: un riccio ficcanaso, così come uno squalo vergognoso o un cavaliere basso e grasso saranno compagni fedeli, certamente migliori dei soliti super eroi che l’industria dei cartoons ogni anno sforna e che il veloce fluire delle mode lascia cadere nel dimenticatoio al più presto.
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