L’obbligo di restare a casa non per tutti è esclusivamente sinonimo di sicurezza per la propria salute. L’obbligo di trascorrere intere giornate per un mese, e forse più, in casa risulta particolarmente problematico per le famiglie con un figlio affetto da autismo.
In loro aiuto accorrono tante associazioni del territorio, che offrono servizi a distanza per intrattenere i ragazzi e dare una mano ai loro genitori. A tutti noi giunge l’invito a non rimanere indifferenti davanti a queste situazioni familiari che in questo periodo diventano più difficili da gestire, informandoci e partecipando alla proposta di CinemAutismo.
Un film in streaming per la Giornata Mondiale dell’autismo
È prevista per il 2 aprile la proiezione in streaming del film “Tutto ciò che voglio (Please Stand By)” di Ben Lewin, film che CinemAutismo ha scelto per celebrare la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo anche in quarantena. Per vederlo, è sufficiente collegarsi al sito My Movies tra le 16.00 e le 24.00 del 2 aprile. Accogliamo l’invito dei curatori del Festival, Marco Mastino e Ginevra Tomei, che hanno trovato una soluzione alternativa all’impossibilità di mandare in scena una rassegna di film sulla vita di protagonisti autistici, permettendoci così di approfondire un argomento che non tutti conoscono.
La sensibilizzazione sull’esperienza di ragazzi autistici e delle loro famiglie è molto importante soprattutto oggi, in un momento in cui ci viene richiesto di rimanere in casa per preservare la nostra salute e quella di chi ci sta intorno.
Non lasciateci soli: l’appello delle famiglie con figli autistici
Per molti genitori questa condizione è resa ancora più dura dalla difficoltà di far comprendere ai loro figli perché è necessario mantenere certi comportamenti e prendere degli accorgimenti che agli occhi dei ragazzi e dei bambini disabili non hanno alcun significato. Lo spiega Paola Leporati, neo-presidente dell’associazione Anffas di Casale Monferrato (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che sta cercando di prestare aiuto alle famiglie che non riescono a intrattenere i loro figli nelle lunghe ore a casa.
La sospensione di ogni attività e dell’incontro con educatori ed esperti che avvenivano ogni giorno, porta non solo a un gran senso di confusione nei ragazzi che non ricevono più gli stimoli necessari per rendere interessanti e coinvolgenti le loro giornate, ma anche una sensazione di impotenza nei genitori che non sanno come gestirli senza l’assistenza degli operatori specializzati.
Anche il semplice gesto di lavarsi spesso le mani, per un ragazzino autistico può risultare molto difficile, i disinfettanti emanano un odore fastidioso per loro e gli abbracci continui sono fondamentali per esprimere il grande affetto che provano per i loro cari.
La speranza è che presto le visite domiciliari di educatori e operatori possano riprendere per dare un aiuto concreto a tutti i bambini e ragazzi coinvolti attraverso quella presenza, quel sorriso, quell’abbraccio di cui tanto sentono la mancanza.
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