Non lo si può certo negare: la TV, nelle sue varie manifestazioni, gioca da anni un ruolo di enorme importanza nella vita delle persone. Ha dato prova di saper conquistare tutte le generazioni con programmi personalizzati e su misura e riesce a riempire in modo semplice e immediato il vuoto lasciato da qualche momento di noia.
Non è tutto oro ciò che luccica però e tra molti contenuti validi dei palinsesti si può celare anche qualche rischio per i maggiori fruitori di questo mezzo: i bambini.
È stato infatti scientificamente provato che l’utilizzo frequente della televisione ha sui bambini effetti negativi sulla loro immaginazione e capacità di rappresentazione.
Cosa ha evidenziato la ricerca sul consumo di programmi TV
A condurre gli studi in proposito è stato il dottor Michel Desmurget, esperto di neuroscienze presso l’istituto INSERM.
Desmurget ha evidenziato che una serie di dati rilevanti hanno fornito elementi inequivocabili che fanno pensare che maggiore è la diffusione della televisione, più scarso è il tasso di apprendimento e di attenzione di bambini e ragazzi.
Nello specifico, il dottore ha affermato che passare molte ore davanti alla TV con una certa frequenza porta i bambini a sviluppare forme di ansia e aumenta la possibilità che accanto a questo disturbo si manifestino anche forme di violenza e delinquenza.
La televisione porta anche a fare meno attività fisica, con gravi rischi per la salute e provoca disturbi dell’attenzione e maggiori difficoltà di concentrazione da parte dei bambini durante le lezioni scolastiche, nonché la capacità dei piccoli di eseguire normalmente dei disegni.
In poche parole i bambini che passano tanto tempo davanti alla TV sono meno creativi di quelli che non la sfruttano molto, ma non è solo una questione di creatività. I disegni dei piccoli tanto attratti dalla TV sono meno particolareggiati e più stilizzati, prova del fatto che lo sviluppo viene drammaticamente ritardato da questo mezzo di comunicazione.
Perché la televisione è dannosa
Nonostante molti programmi televisivi siano altamente educativi per i bambini, in realtà la dannosità della televisione non dipende affatto dai contenuti che vengono diffusi, ma dal mezzo in sé.
Il dottor Desmurget ha infatti scoperto che qualunque tipo di programma televisivo segue uno schema formale simile ed è caratterizzato da ritmi concitati, colori intensi, musiche ad effetto e molti stratagemmi comunicativi appositamente studiati per catturare l’attenzione dello spettatore.
Un bambino sottoposto a questo caos e a questi stimoli audiovisivi così intensi ne risente molto più di un adulto e poiché i piccoli sono ancora nella fase di sviluppo, l’utilizzo massiccio della televisione può mettere a repentaglio la crescita, soprattutto mentale e cognitiva.
I disegni dei bambini come dato rilevante dello studio
A mostrare i danni della TV sulle capacità cognitive dei bambini sono i disegni raccolti per lo svolgimento dello studio.
I disegni dei bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni che sono abituati a guardare la TV molto frequentemente (più di tre ore ogni giorno) sono molto meno realistici, particolareggiati e precisi dei bambini che non ne guardano neanche un’ora al giorno.
Proprio da un semplice disegno, espressione spontanea della creatività e intelligenza di un bambino, i medici possono comprendere quanto sia importante dosare l’utilizzo di un mezzo potente, importante e certe volte dannoso come la televisione.
I disegni e le abilità dai bambini ovviamente sono molto soggettive, ma uno studio come questo mostra ancora una volta come sia importante limitare l’utilizzo della TV da parte dei piccoli, preferendo piuttosto giochi creativi o stimolanti e un po’ di attività fisica.
I programmi da mostrare ai bambini vanno sempre scelti accuratamente ed è preferibile che la visione avvenga in compagnia di un adulto. A ore davanti alla TV vanno preferiti sempre un buon libro, delle passeggiate nel verde e qualche attività manuale.
Il video della settimana
Ho letto un libro molto interessante che riprende tutti gli effetti negativi della TV sui bambini, Cità 1500 referenze scientifiche. Ma è in francese. Forse qualcuno di voi proporrà una traduzione all’autore.
Il li bro si chiama “TV Lobotomie” di Michel Desmurget (Ricercatore al CNRS Francese – Centro Nazionale di Ricerca Scientifica)