Mens sana in corpore sano, e viceversa logicamente. C’è però una patologia, una forma di disagio che viene definito di natura psicosomatica che colpisce alcune donne: la gravidanza isterica. Si tratta di una possibilità abbastanza remota, ma la bassa incidenza non significa che non esista. In cosa consiste questo disturbo e quali sono le sue cause?
Cos’è la gravidanza isterica
Si tratta, come detto, di un disturbo psicosomatico che si presenta con i sintomi tipici di una normale gravidanza. In principio si possono avvertire nausee, inturgidimento dei capezzoli, perfino un rigonfiamento del ventre. Insomma, avviene realmente uno sbalzo ormonale che induce a pensare allo sviluppo di una gravidanza, anche perché molto spesso accade che il ciclo si blocchi. Per capire se si tratti davvero di una gravidanza o se ci si trovi davanti a questa particolare forma di disagio psicologico l’unica soluzione è quella di eseguire un test di gravidanza o un’ecografia.
Cause della gravidanza isterica
Le cause di questo disagio sono di natura psicologica. Solitamente le donne che manifestano una gravidanza isterica hanno subito un trauma, come per esempio una violenza o, ancora più di frequente (sempre nell’ambito della rarità di questo evento), desiderano a tal punto un figlio che non arriva o che non possono avere al punto che il corpo, alla lunga, reagisce adeguandosi al desiderio. L’incidenza di questo disturbo è soprattutto dopo i 30 anni e viene riscontrato, per lo più, in donne che hanno una difficile situazione di coppia e che appunto desiderano fortemente un figlio ma non lo possono avere.
Terapie consigliate
Ovviamente, se ci si trova davanti a questa eventualità, la prima cosa da fare è quella di sottoporsi a una visita medica. Una volta diagnosticata la gravidanza isterica l’unica strada percorribile è quella di una terapia di carattere psicologico, quindi affidandosi alle cure di un bravo psicoterapeuta. Occorre tempo per far accettare alla donna la situazione e farle capire che non si tratta di una gravidanza reale, ma si lavora contemporaneamente anche sulle cause scatenanti. Negli Stati Uniti alcuni medici consigliano l’utilizzo di una bambola “Re-born”, un neonato in vinile dalle fattezze identiche a quelle di un vero neonato e che, a detta degli esperti, aiuterebbe a superare il trauma.
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