Il cosiddetto “spannolinamento” è una fase della crescita del bambino che va affrontata con grande impegno, serietà e una dose non indifferente di pazienza. Rappresenta un importante momento di crescita poiché segna il passaggio dall’uso del pannolino all’uso del gabinetto o comunque del vasino, in modo costante e non occasionale.
Non è un passaggio fondamentale solo per una questione di maturità o di convenienza (meno pannolini da usare sono senza dubbio un notevole risparmio economico), ma anche per un fattore psicologico: insegnare a un bambino ad andare in bagno autonomamente significa permettergli di imparare a conoscere il proprio corpo, i propri stimoli e a saper far fronte al momento in cui questi stimoli vengono percepiti.
C’è chi affronta questo momento con enorme difficoltà, impiegandoci più tempo, c’è chi ha la fortuna di risolvere tutto in una settimana o poco più, ma sta di fatto che lo “spannolinamento“, così come l’atto autonomo di usare il bagno, è qualcosa che dev’essere insegnato dalla famiglia, prima che il bambino vada alla scuola materna.
È ancora più imprescindibile che sappiano essere indipendenti o consci dei propri bisogni quando cominciano a frequentare le elementari. Purtroppo le statistiche parlano chiaro e pare che non sia così.
L’allarme arriva dalle scuole elementari inglesi, dove le maestre denunciano un’enorme perdita di tempo nel dover insegnare ai bambini a usare il gabinetto.
La situazione inglese
Sembra assurdo che i bambini non sappiano utilizzare il bagno alle elementari, eppure è così. Nelle scuole inglesi le maestre hanno denunciato una situazione bizzarra e preoccupante: i bambini non sanno come si usa correttamente il bagno.
Questo non significa che non riescono a trattenere gli impulsi, ma che fanno dei servizi igienici un utilizzo scorretto, approcciandosi erroneamente all’atto di andare in bagno. Una serie di studi hanno sottolineato che molti bambini, più della metà degli studenti presi in considerazione, evita di andare in bagno a causa della scarsa igiene delle strutture, anche a costo di non mangiare o bere per non dover avere lo stimolo a utilizzare il bagno.
Potrebbe sembrare un problema da poco, ma le conseguenze sono più gravi di quanto si immagini. I maestri che si trovano nelle condizioni di dover spronare i bambini ad andare in bagno per una questione di salute e ad insegnare loro come utilizzare correttamente i servizi, denunciano un’enorme perdita di tempo che dovrebbe essere sfruttato per le lezioni e le attività scolastiche.
Un altro studio di YouGov ha calcolato che tutto questo spreco si traduce in più di un milione di ore scolastiche perse e undici milioni di sterline perse.
La situazione italiana
La situazione in Italia è differente, ma non meno preoccupante. I giovani studenti italiani utilizzano il bagno in modo sbagliato in parte perché spesso i maestri non apprezzano le uscite durante le prime ore. In più, molti alunni chiedono di uscire non per andare ai servizi ma semplicemente per prendersi una pausa dalla lezione e perdere tempo.
L’importanza dell’educazione ai servizi igienici
Sia la situazione inglese che quella italiana, seppur in modo diverso, denunciano una grave mancanza di educazione ai servizi, che dovrebbe essere fornita ai bambini dalla famiglia prima dell’inizio dell’età scolare.
Se è importante che i bambini imparino a utilizzare il vasino o il gabinetto già durante la fase dell’età materna, è fondamentale che questa educazione sia completa al momento di iniziare le elementari. Un simile insegnamento non riguarda solo l’abitudine di non utilizzare il pannolino, ma riguarda anche gli aspetti psicologici e comportamentali del bambino, che deve imparare a comprendere i propri stimoli e a utilizzare i servizi della scuola solo quando ne ha davvero bisogno e ad adattarsi alle condizioni di questi servizi piuttosto che ignorare tali stimoli.
Un’altra grande necessità riguarda però anche le condizioni igieniche dei bagni, che devono rispettare criteri severi e agevolare l’utilizzo della struttura da parte dei bambini. È fondamentale intervenire su più fronti, dunque, per agevolare l’educazione all’uso del bagno da parte dei piccoli.
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