I bambini, i nostri bambini, si stancano di tutto. Si annoiano facilmente, si entusiasmano per poche cose e il loro slancio positivo dura ancora meno. Sono abituati ad avere e a buttare. A chiedere e a ricevere.
A fare spallucce se qualcosa viene loro tolto.
“Sto crescendo un figlio viziato?” Me lo chiedo spesso e sinceramente non lo so. Cerco di spiegargli sempre il valore di quello che compro o non compro, di quello che gli viene regalato o non regalato, che niente è mai dovuto e che, la sua condizione di “bambino con la cameretta piena di giochi” è solo una condizione fortunata.
Nonostante ciò, lui chiede sempre di più, senza accontentarsi mai e, cosa che mi manda in bestia, senza godersi mai dei tutto quello che ha e che magari ha chiesto con insistenza fino a pochi minuti prima.
A volte credo che voglia solo mettermi alla prova solo per capire fino a che punto può spingersi.
Altre volte, invece, mi dico che semplicemente è come me: incontentabile per natura. O come tutti i bambini del mondo. Mi stupisco ogni volta che organizzo qualcosa per lui e poi lui non si diverte mai abbastanza.
Allora provo a convincermi che io e lui non siamo poi così uguali e che, magari, quello che è bello per me non è bello per lui.
Poi, però, mi rendo conto che il mio bambino è solo un bambino e che non è vero che si stanca di tutto perché del tempo che io passo con lui, quello in cui mi dedico veramente a stare insieme, a giocare, senza orologio, né cellulare, lui non si stanca mai.
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