Il disturbo del sonno in età pediatrica risulta essere uno dei tanti motivi per i quali ci si rivolge ad un osteopata.
I primi mesi di vita sono, infatti, quelli che presentano le maggiori difficoltà di “gestione”, in quanto spesso i genitori non sanno come interpretare i vari segnali del neonato.
Ne abbiamo parlato con il dottor Giosue Gallace, osteopata di MioDottore.
Quando si può parlare di disturbo del sonno nel bambino?
Solitamente nei primi mesi di vita il risveglio notturno è causato dalla necessità del neonato di nutrirsi attraverso il latte materno che, indubbiamente, risulta essere il principale bisogno in questo momento di vita.
Altre volte, invece, il risveglio non è determinato da questo fattore: il neonato si rifiuta di mangiare e sveglia i genitori più volte durante la notte. Prima di capire quale sia la reale problematica è importante fare un’accurata valutazione pediatrica per escludere la patologia e determinare, così, la causa funzionale.
Si tratta di un problema molto diffuso?
Attualmente i disturbi del sonno sembrano un problema più diffuso rispetto al passato, quando una visione più riduzionista tendeva a minimizzarli. Con l’avanzamento e la progressione degli studi e delle evidenze scientifiche ai giorni nostri vi è infatti una maggiore consapevolezza del fenomeno.
In che modo l’osteopatia può aiutare a risolvere il problema?
Un parto travagliato e una vita intrauterina che causano tensioni anomale a livello cranico e cervicale possono dare luogo a questa sintomatologia.
L’osteopatia, attraverso tecniche dolci e mirate a migliorare la mobilità di queste strutture compresse, può essere di grande aiuto nei confronti del neonato e non solo.
In quali casi può essere utile richiedere un consulto?
Dopo aver fatto una visita pediatrica ed aver escluso possibili patologie, sarebbe utile rivolgersi quanto prima a un osteopata che si occuperà delle diverse disfunzioni presenti.
Esiste un modo per prevenire questi disturbi? Ci sono bambini più predisposti di altri?
La prevenzione parte dalla gravidanza con il rispetto di tutti i protocolli ginecologici e non solo (alimentazione, stile di vita e altro..). Tuttavia, ciò non dà nessuna certezza assoluta.
I bambini che per i diversi mesi della gravidanza hanno subìto compressioni intrauterine o che nascono in seguito a parti travagliati, durante i quali si verificano tensioni o compressioni nelle varie strutture cranio-cervicali, sono tendenzialmente quelli che presenteranno più di altri questo disturbo.
Da che età si può iniziare un intervento?
Durante i primi mesi si hanno sicuramente risultati migliori. Le suture craniche, così come le strutture cervicali, sono più responsive al trattamento e, quindi, prima si inizia, prima si aiuta il neonato ad alleviare le sue sofferenze.
In che cosa consiste una seduta?
La prima fase è sicuramente l’anamnesi del paziente, che viene fornita dall’attentissima madre.
Successivamente si esegue una valutazione osteopatica per determinare quale struttura possa essere responsabile di tale disturbo.
Infine, si eseguono tecniche osteopatiche dolci per normalizzare la/le disfunzioni somatiche presenti.
Quali sono le altre problematiche del bambino per cui può essere utile la figura dell’osteopata?
I disturbi del sonno non sono l’unica problematica per cui ci si rivolge all’osteopata. Molto spesso, infatti, reflusso, coliche, otiti e disturbi della suzione risultano essere le altre problematiche che si possono presentare in maniera più o meno grave.
Il video della settimana