Dopo i primi anni di maternità pensi di avere finalmente il controllo: sai quali sono le cose giuste e quelle sbagliate, quelle che funzionano e quelle che invece no, non vanno affatto bene per te e per il tuo bambino.
Ti rilassi, almeno un po’, pensando che in realtà i figli, i bambini, si abituano a tutto, che basta educarli per convincerli che il tuo punto di vista è quello che va adottato. Che non c’è niente di difficile se sai come fare.
Poi, all’improvviso, succede che i figli crescono e le tue verità non sono poi più così tanto vere e i tuoi punti fermi non sono poi così tanto fermi.
La nuova fase, di mamma di un figlio grande, ti grida a gran voce una sola unica cosa: è tutto da rifare. Da ricostruire secondo nuovi principi.
Anzi, un solo principio ovvero che quello che con un figlio altro non è che un rapporto a due, tra due individui che hanno due personalità, due caratteri, gusti e ambizioni differenti, che come tutte le relazioni ha bisogno di cura e di non darsi mai per scontato.
Perché un figlio, se da piccolo e piccolissimo, è da noi e solo da noi che dipendeva, ora che sta diventando grande ha la possibilità di opporsi. O essere d’accordo. Di certo di affermare il proprio essere, che è diverso dal nostro.
E tutto questo è insieme bellissimo e terribile!
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