Avere figli cambia completamente la prospettiva dalla quale guardi il mondo. Fai attenzione a cose che prima non avresti neanche notato e dai una lettura di quello che ti succede attraverso la nuova lente del genitore. Così, anche i proverbi che hai sentito da una vita assumono tutta una nuova veste e quelli di prima, nonostante derivino dalla fantomatica saggezza popolare, nella tua mente assumono nuovi connotati per adeguarsi alla nuova veste di genitore. Mi è capitato di ripensare ai classici proverbi ormai fissati nella nostra memoria rivisitandoli con la mente del genitore.
I figli so’ piezz’e sonno
Bando ai romanticismi delle mamme. I figli più che pezzi di cuore, sono bei pezzi di sonno che si perdono durante i primi anni della loro crescita e che, ahimé, non ritroveremo mai più.
Chi rompe, pagano i suoi genitori
Quando andiamo in giro per negozi o a fare la spesa con i nostri figli la principale paura è che rompano qualche cosa. Il personale ci guarda con sospetto. E non a torto. Perché i bambini devono passare così vicino agli scaffali delle bottiglie?
Tra il dire ed il fare, c’è di mezzo il “conto fino a tre”
Quasi quasi vorresti che tra dire e fare ci fosse in mezzo il mare perché, magari, te lo potresti attraversare a nuoto o in nave. In realtà, per ogni cosa che dirai di fare a tuo figlio, prima di vederlo in pratica dovrai contare i fatidici primi tre numeri. E succederà molto spesso di dover contare più di una volta.
Il giocattolo del vicino è sempre più bello
Puoi aver comprato l’ultimo modello del giocattolo più alla moda ma tuo figlio guarderà sempre con occhio invidioso qualunque cosa stringerà in mano un altro bambino al parco. Che sia una foglia o un aeroplanino di carta. Altro che erba del giardino del vicino.
La lingua batte dove il dente dondola
Da quando inizia a dondolare un dente a quando cade ne passano di giorni. Ad ogni pasto, da ultimo ad ogni momento, ci sarà la valutazione del grado del dondolio con la richiesta di una stima da esperto per quando finalmente cadrà. Tanto che, ad un certo punto, pensi seriamente di legare un bel filo intorno al dente buttando tuo figlio giù dalle scale.
Can che abbaia, meglio non avvicinarsi
Meglio non rischiare. C’è chi dice che “can che abbaia, non morde”? Beh, lasciate che ci giochi suo figlio.
Non svegliare il bambin che dorme
Uno dei momenti di tranquillità e di ritrovato riposo di un genitore è quando il figlio dorme, specialmente quando è piccolo e vederlo dormire per più di mezz’ora è quasi un miracolo. Si impara a muoversi in casa come un guerriero ninja.
Inutile piangere sul biberon versato
È capitato a tutti di versare il biberon appena preparato, con la temperatura perfetta e, magari, proprio quello della notte. Inutile piangere o disperarsi, meglio non perdere tempo e correre ai ripari.
Un bel gioco dovrebbe durare per sempre
Quando i bambini si divertono vorrebbero non smettere mai. Fosse semplicemente farsi il solletico, tirarsi una pallina o giocare con il computer. Piccoli Einstein, per loro il tempo è davvero relativo.
Guardare e non toccare è una cosa impossibile da fare
“Mi raccomando non toccare!” Quante volte lo abbiamo detto ai nostri figli. Fiato sprecato, parole al vento. C’è una qualche misteriosa attrazione tra gli oggetti sugli scaffali dei negozi e le loro manine. Impossibile resisterle.
Il silenzio inganna
Tutti i genitori desiderano un po’ di silenzio in casa. Non urla, non capricci, non continue richieste di attenzione o domande più o meno opportune sul senso della vita o sui più difficili segreti della natura e della scienza. Ogni genitore sa, però, che deve insospettirsi del silenzio perché nasconde sempre qualcosa di peggiore del rumore. Starà allagando il bagno? Avrà tirato fuori tutti i vestiti dall’armadio di babbo e mamma? Genitori miei, non è l’apparenza ad ingannare.
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