In tenerissima età, sono tanti i neonati che hanno paura di fare il bagnetto, che urlano e piangono molto forte quando vengono immersi nella vaschetta con l’acqua; spesso basta davvero poco per mamma e papà per far superare questo piccolo trauma: una paperella nell’acqua, parole dolci e tante coccole rappresentano degli ottimi alleati.
Con i più grandicelli, dai 5 anni in poi, invece, la paura di fare il bagno in mare potrebbe non essere così facile da superare: il senso di infinito del mare davanti a noi, la percezione di qualcosa di così grande e difficile da controllare, fanno sentire insicuri molti bambini che tendono ad avere reazioni nervose, di rifiuto, quando si trovano davanti all’acqua del mare o della piscina.
Non si tratta di un fenomeno molto frequente (si stima attorno al 3% dei bambini fra i 5 e i 12 anni), ma rappresenta comunque una situazione difficile da gestire.
Per prima cosa, bisogna agire lungo due direttive: da una parte mantenere noi per prime una certa calma, vivendo la situazione con la massima serenità possibile; dall’altra lasciare tempo al tempo, evitando di insistere e sforzare il bambino a entrare nell’acqua e tuffarsi anche se non si sente pronto.
In questo senso, quindi, evitiamo di “bruciare le tappe”, ma facciamolo avvicinare piano piano all’acqua, facendolo familiarizzare con il bagnasciuga, con i giochi in riva al mare (come la raccolta delle conchiglie) o semplicemente sedendoci per un po’ di tempo a guardare il mare.
Inoltre, bisogna spiegare lui che non c’è da aver paura di fare il bagno in mare: può benissimo stare vicino alla riva, dove si tocca, per divertirsi, scoprire quante cose belle nasconde il mare e anche rinfrescarsi.
Infine, non meno importante è evitare il confronto con gli altri bambini: non serve a niente – se non ad abbattere la sua autostima – indicare altri ragazzini coraggiosi che giocano felici in acqua… arriverà anche il suo turno!
Il video della settimana
Aspettare che sia pronto… Mia figlia l’anno scorso qnd aveva 18 mesi in 10 gg d mare,è entrata in acqua l’ottavo giorno, qs anno faticavo a tirarla fuori e cn i suoi braccioli si sentiva talmente sicura da andare anke dove nn toccava
Giovanni Gnizio