“A chi vuoi più bene, alla mamma o al papà?” Ognuno di noi, da bambino, si sarà sentito rivolgere almeno una volta, questa domanda piuttosto indisponente, e sebbene la risposta spesso sia poco significativa non è affatto strano che il piccolo esprima la sua preferenza.
È molto frequente infatti che verso i 3-4 anni di età i bimbi manifestino una particolare predilezione per uno dei due genitori, con il quale condividere momenti caratteristici della giornata.
In questi casi accade, per esempio, che facciano delle storie perché vogliono che sia la mamma a fare loro il bagnetto o a vestirli, oppure non hanno assolutamente intenzione di cedere al sonno se ad addormentarli non provveda il papà.
Insomma talvolta i capricci diventano delle vere e proprie prese di posizione da cui è quasi impossibile smuoverli, al punto tale che il genitore non prescelto si sente decisamente rifiutato; inoltre esiste la possibilità che si inneschi il senso di colpa del genitore preferito nei confronti del partner.
Perché preferiscono la Mamma o il Papà?
I motivi di tale favoritismo possono essere diversi, nel caso più semplice potrebbe trattarsi di familiarità; quando un bambino è solito stare per la maggior parte del tempo con un genitore (più sovente la madre) si abitua a compiere gesti e rituali ai quali rinuncia poi con difficoltà.
Un’altra ragione potrebbe essere quella di preferire l’adulto più permissivo, che consenta al piccolo maggiore libertà e meno regole restrittive, magari perché è quello che passando meno ore con il figlio vuole accontentarlo un po’.
Gli psicologi dell’infanzia tendono anche a dare quest’altra spiegazione: il bimbo vede nella scelta all’interno della coppia un’occasione per dimostrare la propria autonomia, proprio come preferisce un giocattolo nei confronti di un altro così predilige uno dei due genitori all’altro.
Cosa possiamo fare?
La ricetta è più semplice di quello che si pensi, basta essere in sintonia davanti al figlio con il massimo rispetto reciproco.
Da scartare i sensi di colpa oppure l’autocompiacimento del genitore preferito, anzi bisogna assolutamente valorizzare i comportamenti del partner meno cercato.
Spesso la mamma svolge le mansioni che il piccolo non gradisce: il rispetto degli orari, l’insistenza a tavola, il bagnetto ecc, è normale allora che la preferenza vada automaticamente al papà che magari passa il tempo con lui solo giocando.
In questo caso, se possibile, si può provare a riequilibrare i ruoli: ad esempio una sorta di turnazione dei genitori all’interno dei rituali predefiniti (bagno serale o lettura della favola) potrebbe essere un’idea.
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