Il club delle pessime madri

Nei giorni scorsi dalle pagine del mio blog è partita un’iniziativa dedicata a tutte quelle mamme che non si sentono esattamente l’incarnazione della perfezione.

L’idea era nata diversi mesi fa da un post nel quale facevo outing dicendo di essere, a volte, una pessima madre. Altre mamme si sono unite e, piano piano, ho visto i commenti ai miei post trasformarsi in una sorta di outing di gruppo di donne che sanno di non essere sempre perfette. E così, a metà tra la solita dichiarazione di imperfezione e una richiesta accorata di unirsi, rivolta alle altre madri, è nato il club delle pessime madri.

Un luogo d’incontro virtuale dove scambiarsi confessioni e lamentele sull’essere madre. Un salotto dove fermarsi per un attimo quando si è troppo stanche e demoralizzate e dal quale, spero, uscire con il sorriso. O almeno con la consapevolezza che non siamo sole. Né Wonder Woman. Perché, mi duole ammetterlo, ma è questa la verità: nessuna mamma, per quanto ci provi è davvero senza difetti. E nessuna madre è mai soddisfatta in pieno del suo modo di adempire a questo ruolo.

Una consapevolezza, questa, della quale io stessa a volte mi dimentico. Grazie alle altre mamme che mi hanno seguito in questo “esperimento” ho appurato, però, che spesso la condivisone dell’imperfezione è davvero terapeutica, alleggerirsi dei propri difetti aiuta ad affrontare la giornata con quella leggerezza che serve a mantenere un equilibrio.

Grazie alla brava Burabacio il club delle pessime ha anche un bellissimo logo che, se vorrete, potete scaricare qui e mettere nei vostri blog, nei vostri profili Facebook, potete farci una spilla se vorrete o una t-shirt per ribadire il vostro diritto ad essere pessime madri (almeno una volta alla settimana).

I motivi che fanno di me una pessima madre sono tanti ma ho provato a fare un elenco di quelli ai quali sono più affezionata.

Innanzittutto sono una pessima madre perché mi lamento di continuo. Mi lamento se Pietro piange e pure quando non lo fa, se mangia e se mangia troppo poco, se non dorme e se dorme troppo. Poi sono pessima perché utilizzo la tv come baby sitter e il ciuccio come silenziatore. Sono pessima perché non assaggio le sue pappe e spesso mi dimentico di fare la spesa e lo nutro con omogeneizzati, perché non sono mai andata al parco e ogni venerdì mi scende una lacrima pensando a com’erano le mie serate un paio di anni fa. E poi sono pessima perché ogni giorno sono sempre più convinta di essere una donna prima che una mamma.

Ma questo è solo l’inizio. Infatti tante madri mi hanno scritto perché in tante sentono di appartenere a questo gruppo, chi per alcuni di questi motivi, chi per tutti questi motivi insieme.

Ognuna di queste mamme ha voluto giocare con me scrivendo almeno un motivo per il quale si considera una pessima madre. Motivi che ho solennemente promesso di raccogliere in un vademecum (che andrà ad integrare l’elenco che avete appena letto) della madre imperfetta e un po’ pessima. Almeno una volta alla settimana.

E voi, non vi sentite un po’ pessime mamme anche voi? 

lucrezia.sarnari@gmail.com

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