Il lockdown ha messo a dura prova le famiglie. All’improvviso genitori e figli si sono trovati costretti a condividere gli spazi per 24 ore al giorno. Lo smart working, la didattica a distanza, lo stress e la paura del momento hanno alterato i rapporti familiari.
Il lockdown, un’esperienza molto difficile per i genitori
L’Università degli Studi di Milano Bicocca presenterà il prossimo 24 novembre il risultato dello studio sulle gestione dei rapporti famigliari durante la quarantena. L’iniziativa nel corso del webinar “Genitori in lockdown. Per non sentirsi in trappola” è un’occasione di incontro tra genitori, insegnanti ed educatori per fare emergere le reali difficoltà di gestione dei rapporti famigliari durante la “reclusione”, ma al tempo stesso offrire anche un sostegno alla genitorialità. Padri e madri, infatti si sono trovati ad affrontare una situazione emergenziale da un punto di vista sanitario, ma anche economico e psicologico senza potere ricorrere al bagaglio di esperienze precedenti.
Il risultato di questo stress senza precedenti, è stato che in più di un’occasione i genitori hanno dichiarato di avere perso la calma con i propri figli. La ricerca è parte del progetto europeo DEPCIP -Digitised Education Of Parents For Children Protection – per la formazione dei genitori. La ricerca rientra nella più vasta iniziativa di promozione dei diritti dell’infanzia e per la prevenzione contro la violenza. Un’esperienza che coinvolge oltre all’Italia anche la Grecia, la Lituania, la Spagna e la Turchia. Sono stati intervistati 1000 genitori in lockdown, di cui 400 italiani che hanno raccontato le proprie paure, ma anche le dinamiche che si sono sviluppate in casa. Il 18% degli intervistati ha dichiarato che, pur avendo la consapevolezza dell’importanza di avere un rapporto costruttivo con i propri figli, ha avuto l’impressione di essere stato violento durante il lockdown. Il 29% dei genitori coinvolti nello studio ha usato punizioni fisiche per educare il figlio. L’84% invece ha alzato spesso la voce e l’80% nel tentativo di farsi ascoltare dai figli, ha limitato loro l’uso di telefonino, della tv, del tablet e dei videogiochi.
Il lockdown, per qualcuno è stata un’occasione per ritrovarsi
Ansia, paura e precarietà sono state emozioni comuni a tutti, ma il 30% dei genitori intervistati ha dichiarato che è stato felice di avere dedicato del tempo ai propri figli. L’8% registra solo serenità, mentre il 9% segnala un’alternanza di emozioni positive e negative. In molti si sono riappropriati di spazi aperti dimenticati come i cortili o gli androni dei palazzi. Abituati a vivere una vita sempre di corsa i genitori si sono ritrovati a riscoprire quei luoghi che in passato erano aggregativi e ad avere più tempo da dedicare alla famiglia. L’isolamento forzato ha spinto il 30% degli intervistati a riconoscere l’importanza degli spazi dedicati alla crescita psico-fisica dei loro figli e cioè della scuola, delle palestre e dei parchi. L’Università Bicocca presenterà anche il documento Tips for parents in lockdown (Suggerimenti per i genitori in lockdown) per rispondere all’esigenza, manifestata da quasi tutti gli intervistati, di avere un supporto per affrontare con serenità il proprio ruolo in un momento di grande tensione personale e sociale.
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