Quante cose rimandiamo a domani? Io, che sono una procrastinatrice modello e molto fantasiosa, quasi tutto.
Spesso rimando un lavoro da terminare, le faccende di casa, la possibilità di godermi un’ora di tempo per me facendo quello che mi piace di più. O anche nulla.
La possibilità di essere felice, quella la rimando sempre perché mi dico che sarò davvero felice solo quando avrò questo o quello e quando sarò là invece che qua.
Rimando sapendo che quando arriverò al mio obiettivo la prima cosa che farò sarà di rimandare di nuovo. Rimando e non mi accorgo di quello che ho. Qui e ora.
Rimando il tempo da passare con mio figlio, quello dettato dal piacere e non dal dovere, quello riempito da cose divertenti e senza nessuno scopo: fatte solo per il gusto di farle.
Le rimando dicendo che non ho tempo e che “più tardi, o al massimo domani, recupererò“.
Rimando dimenticandomi che il momento perfetto per stare con i nostri figli è adesso.
E che anzi, non ce n’è un altro.
Perché non sappiamo cosa succederà domani.
Perché non sappiamo dove saremo domani.
Perché non sappiamo nemmeno se i nostri figli vorranno ancora stare con noi domani.
Essere genitori è una gran fatica, è vero, ma a sprecare le cose belle che durano il tempo di un soffio la fatica diventa addirittura vana.
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