“Con grande emozione vi comunichiamo che la Corte di Appello ha deciso che il processo per la morte di Lorenzo Zaratta si deve fare!! Sei dirigenti dell’Ilva dovranno rispondere della sua tragica fine”: con queste parole il papà del piccolo Lorenzo annuncia che 6 tra dirigenti ed ex dirigenti dell’Ex Ilva di Taranto saranno processati il prossimo 2 ottobre con l’accusa di omicidio colposo. Nello specifico si tratta dell’ex direttore dello stabilimento, l’ex responsabile dell’area parchi minerali, il capo dell’area cokerie, il responsabile dell’area altiforni, i responsabili delle due acciaierie.
I genitori e il fratello del piccolo Lorenzo Zavatta hanno chiesto 25 milioni di euro come risarcimento danni ad alcuni dirigenti dell’ex Ilva di Taranto. Il bambino, infatti è morto nel 2014 all’età di 5 anni per un tumore al cervello che si è sviluppato a causa delle polveri e dei metalli di scarto sprigionati dall’impianto siderurgico.
Le particelle tossiche trasmesse al feto per via ematica
La perizia che i pubblici ministeri del Tribunale di Taranto hanno commissionato al professor Carlo Barone, ordinario di oncologia medica del Policlinico Universitario Gemelli di Roma fa emergere una relazione tra l’esposizione ai fumi di scarto dell’impianto industriale e la malattia di Lorenzo.
Il bambino ha sviluppato il cancro al cervello già a tre mesi di vita. La madre del piccolo lavorava nel quartiere Tamburi a pochi chilometri dagli scarti dell’industria siderurgica e ciò ha compromesso la salute del bambino già al suo stato fetale. Le particelle tossiche, infatti sono state trasmesse al feto dalla madre per via ematica transplacentare.
La famiglia di Lorenzo ha chiesto 25 milioni di danni a nove ex dirigenti dell’ex Ilva di Taranto in quanto sono accusati di non avere adottato tutte le misure necessarie a contenere la dispersione delle polveri e il conseguente inquinamento ambientale. Il 14 ottobre è prevista la prossima udienza e prima di tale data la difesa dovrà presentare eventuali richieste e la procura dovrà invece specificare le violazioni normative effettuate dagli imputati.
Il rapporto tra i metalli pesanti e la malattia di Lorenzo
Il bambino nel corso della sua breve vita, è stato sottoposto a 30 interventi chirurgici e ha sofferto incredibilmente per cure e decorsi post operatori. Un calvario che purtroppo non è servito a salvargli la vita. Nel cervello del piccolo sono state trovate tracce molto rilevanti di alcuni metalli pesanti come ferro, acciaio, zinco, silicio e alluminio. La famiglia perciò ha dichiarato battaglia ai dirigenti dell’ex Ilva e sarà il Tribunale a stabilire le eventuali responsabilità dei manager.
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