Una gradinata che le gambe gonfie per la gravidanza ci hanno reso inaccessibile, una porta troppo stretta che ci ha fatto sudare le sette camicie per passare con il passeggino…piccoli disagi della quotidianità con cui abbiamo sperimentato sulla nostra pelle quanto sia difficile superare le barriere architettoniche.
Per noi sono stati episodi più o meno sporadici, ma per moltissime persone, affette da disabilità, una vera e propria battaglia quotidiana.
Se, tuttavia, nei luoghi che si frequentano abitualmente, si conoscono escamotage per superare le difficoltà, fuori città come si può sapere se si riuscirà davvero ad arrivare alla mostra tanto desiderata o entrare nella chiesa che da anni si rimira sulle guide turistiche?
Per aiutare i disabili e le loro famiglie, BeHandy è il progetto che sta mappando l’intera Italia, visitata proprio da soggetti diversamente abili che, con la loro diretta esperienza, sperimentano l’accessibilità di monumenti, locali, stadi e palazzetti dello sport, per dare consigli e opinioni su quanto sia effettivamente accessibile il luogo.
BeHandy sarà un servizio utile a persone con disabilità motorie, ipovedenti o con scarse capacità visive, persone con difficoltà uditive, soggetti in dialisi, intolleranti al glutine e diabetici, anziani ancora autosufficienti, bambini disabili.
Viaggiare e conoscere il mondo è una delle esperienze più belle della vita: allargare i nostri orizzonti deve essere un diritto di tutti, a prescindere dalle proprie condizioni fisiche. Internet e la tecnologia in generale possono consentirci di migliorare la qualità del nostro benessere: un utilizzo che sempre più spesso ci auguriamo venga fatto della rete, un’opportunità che abbiamo ricevuto e che dovremmo sempre implementare.
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