L’inquinamento atmosferico uccide circa sedici bambini al giorno secondo un recente studio Unicef effettuato nell’Asia Centrale e nell’Europa. E nello specifico ben l’ 85% di questi piccoli non ha vissuto neanche un anno.
Inquinamento atmosferico fuori controllo
L’Unicef ha reso noti i dati relativi all’anno 2019, secondo cui tra Europa e Asia Centrale hanno perso la vita più di 5.800 bambini. Sono circa 90 bambini sotto l’anno di età che muoiono a causa dell’inquinamento ogni settimana.
Il Direttore Regionale UNICEF delle Aree interessate, Regina De Dominicis dichiara: “Bisogna ridurre l’inquinamento atmosferico subito, non c’è tempo da perdere. L’apparato respiratorio dei bimbi è fragile e non riesce a lavorare bene in questa condizioni con conseguenze devastanti”.
È evidente da anni come lo smog sia dannoso per la salute di tutti, ma i bimbi sono particolarmente esposti a rischi di patologie respiratorie gravi: la piccola Ella è stata la prima vittima dello smog riconosciuta in Europa, morta a 9 anni.
Non dimentichiamoci anche che tutto questo comporta un ingente innalzamento dei costi sanitari per l’intera collettività e mettendo in pericolo l’esistenza stessa delle nuove generazioni.
Statistiche Unicef per l’Italia
Non arrivano buone notizie per il nostro Paese, infatti nella classifica delle città maggiormente inquinate in Europa appaiono molte italiane. Tra il 350° e il 372° posto per quanto riguarda la contaminazione dell’aria derivante dalle particelle PM 2,5 e PM 10 si trovano Milano, Brescia, Bergamo, Venezia e Cremona. L’aria migliore si respira a Sassari (16^) e Livorno (33^). La Pianura Padana è infatti una delle aree più inquinate d’Italia, per sua conformazione geografica particolare e anche per densità di aree industriali.
Anche l’inquinamento da PFAS contribuisce a rendere l’Italia una Nazione con condizioni ambientali difficili. I risultati di un’indagine sui principali fiumi italiani ha rivelato che il polo industriale di Spinetta Marengo e tutta la regione Veneto abbiano un livello di PFAS elevatissimo.
I risultati delle analisi sul sangue dei residenti veneti hanno fatto esplodere la protesta. Le Mamme No Pfas hanno alzato la voce anche nei confronti di una fabbrica (L’Ex Miteni) che per anni ha sversato sostanze tossiche in un canale, inquinando una falda acquifera presente in una zona con 350mila abitanti. Francesca, portavoce del Comitato, tuona – Mi sento tradita, come donna e madre, dalle istituzioni –
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