In una scuola dell’infanzia in Toscana sono stati scelti per gli alunni grembiuli di colore giallo a partire dal prossimo anno.
L’addio ai colori tradizionali azzurro e rosa mira a promuovere tra i piccoli la parità di genere. La decisione è stata presa da un dirigente scolastico.
La parità di genere e i grembiuli gialli
Una delle discussioni che vanno per la maggiore in questi ultimi tempi è quella che riguarda la parità di genere e nel comune di Borgo a Buggiano è stata messa in atto una soluzione che punta ad eliminare le disuguaglianze senza per questo eliminare le diversità.
Nella scuola Salutati Cavalcanti, un Istituto comprensivo del comune in provincia di Pistoia, il dirigente scolastico Alessandro Paone ha deciso di adottare per tutti i bambini dei grembiuli gialli dicendo addio a quelli rosa ed azzurri che tradizionalmente venivano indossati da maschi e femmine.
Una mossa per cercare di mettere un freno alle innumerevoli discussioni intorno a questa situazione. Già da qualche tempo infatti alcuni istituti avevano proposto alternative a questa distinzione tra i due colori, che in realtà è collegata principalmente ad aspetti di marketing. L’idea di associare il rosa alle bambine e l’azzurro ai maschietti è in realtà del tutto arbitraria, basti pensare che in passato ad esempio il colore azzurro era stato associato anche alle donne, come nel caso dei veli azzurri con i quali viene ritratta la Madonna.
All’inizio la scelta del colore giallo per i grembiuli dei bambini era stata solamente consigliata, poi è stata inserita nel regolamento della scuola e tutti i genitori si devono quindi adattare.
Le nuove disposiozioni a partire dal prossimo anno scolastico
Il dirigente scolastico della Salutati Cavalcanti ha spiegato nel dettaglio la decisione presa che avrà validità dall’anno scolastico 2023/2024, mentre per il prossimo, il 2022/2023 sarà lasciata alle famiglie la facoltà di decidere quale colore utilizzare.
La nota è stata inviata dall’istituto a tutte le famiglie dei bambini che lo frequentano ed anche l’amministrazione comunale la ha condivisa sul proprio profilo ufficiale FB.
La decisione è stata presa, ha specificato Alessandro Paone, per adeguarsi alle linee guida esplicitate dal MIUR nelle quali si evidenza che è necessario agire per educare i bambini al “rispetto, per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione”.
Non si tratta quindi di uniformare i maschi con le femmine, eliminando le differenze, ma di dare i medesimi diritti a tutti prescindendo proprio dal genere e dagli stereotipi ad esso collegati.
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