Incinta scopre di avere la leucemia: curata con protocollo chemio-free

La medicina fa passi da gigante e grazie a una nuova terapia chemio-free, il Policlinico Giaccone di Palermo è riuscito a gestire una gravidanza in cui una giovane trentaseienne, alla 24a settimana di gravidanza, ha sfortunatamente scoperto la sua diagnosi di LAM, Leucemia Acuta Mieloide.

Protocolli antitumorali che salvano il feto e la madre

La donna di 36 anni era seguita dal reparto di Ginecologia per la sua gravidanza: durante gli esami di routine le erano stati riscontrati dei valori del sangue anomali (con un quadro di anemia, bassi valori delle piastrine e leucocitosi) ed era stata quindi necessaria una consulenza ematologica.

Questo caso è la dimostrazione della qualità della nostra medicina universitaria e che la collaborazione tra le diverse competenze è decisiva per la risoluzione di casi molto complessi”. sono le parole di Maurizio Montalbano, Commissario del Policlinico, dopo l’attuazione del protocollo e la nascita della bambina.

Dopo aver esaminato e confrontato gli esami ematologici della madre, il reparto di Ematologia del Paolo Giaccone ha stabilito la presenza di una leucemia mieloide acuta e ha iniziato a valutare l’approccio migliore per non apportare danni al feto e alla mamma. La chemioterapia avrebbe potuto seriamente compromettere la vitalità del feto e aumentato le complicanze ostetriche nella mamma.

Quindi da un brainstorming fra i medici dei vari reparti, è stato elaborato un protocollo privo di chemioterapici, volto a portare a termine la gravidanza fino alla 32a settimana, garantendo in questo modo probabilità più alte per un parto in sicurezza.

Questo innovativo protocollo, non essendo sostenuto da evidenze sufficienti durante la gravidanza, è stato eseguito monitorando ogni settimana i valori del midollo. L’approccio con farmaci non embriotossici ha riscosso successo, permettendo alla donna di portare a termine la gravidanza in sicurezza, partorendo una bambina che ha trascorso le prime due settimane in terapia intensiva neonatale ma senza complicazioni.

Godersi la genitorialità anche dopo la terribile diagnosi

La terapia chemio-free ha permesso la nascita della bambina e salvaguardato la sua salute ma non solo. Per portare a compimento la gestazione, i medici si sono assicurati di riservare anche le migliori cure alla mamma, infatti, tenendo sotto controllo i valori del midollo hanno potuto seguire il decorso positivo del tumore. In caso contrario, sarebbero intervenuti con la chemioterapia tradizionale.

Fortunatamente non è stato necessario e, l’imprescindibile chemio è stata introdotta solo dopo il parto, consentendo anche alla mamma di stare accanto alla neonata grazie alla scelta di nuovi farmaci chemioterapici da poter assumere a casa che hanno permesso anche lallattamento al seno, come desiderava la mamma. Dal comunicato stampa si legge:

“La correttezza della scelta è stata dimostrata dal fatto che la paziente dopo pochi cicli di terapia ha
ottenuto la massima risposta, è andata in remissione molecolare completa e adesso
proseguirà con la terapia trapiantologica”
.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *