Chiunque di noi ha talento e doti specifiche che, a qualunque età, andrebbero coltivate e fatte crescere. Nel caso dei bambini, poi, è compito dei genitori e degli insegnanti capire da una parte quali siano le abilità in cui sono meno ferrati, sulle quali stimolarli a superare i propri limiti e, dall’altra parte, individuare i loro punti di forza, stimolandoli a rafforzarli.
Riguardo a quest’ultimo aspetto, tuttavia, è sempre bene rimanere con i piedi a terra: è, infatti, controproducente se non addirittura deleterio caricare di eccessive aspettative le performance dei nostri figli.
Troppe aspettative portano scadenti risultati
In questo senso si muovono i risultati di una recente ricerca condotta nella University of Reading (Regno Unito) da Kou Murayama e pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology. Lo studio è stato condotto su un campione di oltre 3000 studenti tedeschi e sui loro genitori e si è svolto in maniera parallela: da una parte, i ragazzi sono stati chiamati a risolvere dei test matematici e dall’altra si sono analizzate le aspettative che i genitori avevano sulla bontà dei risultati che i loro figli avessero conseguito nel test.
Il risultato è stato che i ragazzi che hanno conseguito i migliori risultati erano quelli i cui genitori riponevano delle aspettative realizzabili, o comunque in linea con le potenzialità dei loro figli, mentre quelli su cui i genitori avevano riposto aspettative troppo fuori dalle loro capacità avevano avuto delle difficoltà.
Insomma, in media stat virtus: ogni genitore è chiamato da una parte a stimolare e incoraggiare il proprio figlio a fare del proprio meglio, a impegnarsi, ma dall’altra non si può nemmeno caricare eccessive aspettative sulle loro effettive capacità. Facile a dirsi, forse un po’ meno a farsi, vien da dire…. Del resto un po’ come tutta la crescita di un figlio!
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