Molti genitori, così come l’opinione comune, ritengono che il pianto nei bambini, seppur piuttosto comune, non sia da incoraggiare e che sia un modo come un altro di fare i capricci. Purtroppo, ancora oggi, sono i bambini maschi a farne le spese molto più delle femmine.
Il pianto in un bambino, soprattutto se già grandicello, conduce ancora oggi a pregiudizi, a pensare erroneamente che quel bambino potrebbe crescere debole di carattere, fragile ed effemminato. Questo è un errore che non solo causa il diffondersi di stereotipi di genere che in un mondo moderno come il nostro andrebbero abbattuti, ma anche a un blocco emotivo dei bambini. Vediamo cosa dicono gli studi al riguardo.
La positività del pianto del bambino
I genitori dovrebbero partire dal presupposto che non c’è nulla di male nel pianto. Siamo tutti cresciuti pensando che piangere fosse un segno di debolezza o una voglia sbagliata di attirare l’attenzione, ma così non è. Il pianto è un meccanismo di difesa importante, una valvola di sfogo di tensioni, paure, insicurezze, tristezza e molto altro e ogni bambino ha il diritto di vivere un simile meccanismo come meglio crede.
L’istinto principale di un genitore che vede il bambino piangere è quello di dire subito “Non piangere!“, ma per fare in modo che il bambino non interiorizzi le proprie emozioni e i propri istinti, il pianto non va assolutamente evitato. Le emozioni, piuttosto, vanno capite e spiegate ai più piccoli e accompagnate da frasi comprensive che possono essere queste.
Alcune frasi da dire ai bambini quando piangono
Non preoccuparti, sono qui con te.
Posso vedere che sei turbato, lo capisco.
Non vado via, resto qui con te.
Ti starò vicino fino a che non ti sentirai un po’ meglio.
Qui con me sei al sicuro.
Stare qui con te è importante per me.
Mi dispiace molto per… (quello che è successo), sono qui e ti ascolto.
Dimmi tutto.
(in caso di ferita) Fa male? Diamo un’occhiata.
(in caso di paura) Ti sei spaventato? Si risolve tutto, vedrai.
Dopo torno da te.
Sono sicura che ti divertirai un sacco.
Sono sicura che starai bene.
Non sarà così per sempre.
Cosa non fare quando il bimbo piange
È importante che i bambini si sentano ascoltati, capiti e sostenuti, ma al tempo stesso se la causa del pianto è un’imposizione da parte nostra o un divieto, è necessario mantenere la calma e non tornare indietro sui propri passi. Si può cambiare metodo o atteggiamento, ma le regole e gli impegni vanno rispettate.
Per non agire negativamente sull’emotività del bambino è inoltre importante evitare alcune frasi o atteggiamenti come questi:
- Distrarlo dal sentimento che sta provando con qualche altra cosa.
- Etichettare troppo le emozioni che prova.
- Farlo smettere di piangere concedendo ciò che vuole.
- Ragionare con i bambini come se fossero adulti o in modo troppo razionale.
- Demonizzare i suoi sentimenti e sgridarlo.
- Minacciarlo o dargli un ultimatum.
Mamma e papà possono imparare a essere severi e irremovibili su ciò che è importante far rispettare, ma anche comprensivi e dolci. Il pianto in questo modo si svilupperà in modo corretto, formando l’intelligenza emotiva del bambino e manifestandosi sempre meno sotto forma di capriccio.
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Luca Pasquali