Chi meglio di una mamma può riconoscere con occhio lucido e obiettivo che in quella casa o in quell’automobile, in tempi recenti, c’è stata la presenza di un bambino?
Gli indizi inconfutabili che qui c’è un bambino…
Noi tutte sappiamo quale tornado si sia abbattuto sulle nostre case con l’arrivo dei nostri figli: giochi dimenticati più o meno ovunque, pennarelli, pastelli in disordine su un tavolo, pronti a graffiare il prossimo capolavoro, simpatici ed empatici pupazzetti che campeggiano su bicchieri e posate, quasi irriverenti vicino alle serie e garbate posate e piatti da “grandi”.
Un interessante progetto fotografico, Kids were here, portato avanti da 30 fotografi unconventional, si è preso l’impegno di testimoniare il passaggio gioioso e spensierato dei bambini nella solita e consueta vita quotidiana.
E così, navigando fra queste bellissime fotografie, potremo riconoscere un angolo della nostra cucina dove, fra taglieri e robot, ci sono una famiglia di dinosauri in esplorazione; accanto alla algida e fredda vasca da bagno quattro scarabocchi sul muro e un peluche dimenticato ci ricordano il nostro bagno dopo il passaggio dei nostri piccoli.
O che dire della palla con il pesce rosso che, in solitaria, nuota e guarda con scetticismo la bacchetta dimenticata lì vicino dopo qualche mezzora di frasi strane e formule magiche che, negli intenti dei giovani apprendisti stregoni o fate, volevano trasformarlo in un principe.
Per non parlare, infine, di quelle imitazioni così fedeli e così emozionanti dei comportamenti degli adulti: un trapano giocattolo, una squadra e una matita dimenticata dopo quella che doveva essere la riproduzione di una sessione paterna di bricolage o dei bambolotti che, finalmente, la piccola – nei panni di una mamma – è riuscita a far addormentare.
Gocce di disordine, tracce di piccole presenze che con la loro presenza animano una casa, rendendola unica, inimitabile e piena di amore…
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