Katrina Mullen, infermiera neonatale di Indianapolis (Stati Uniti) adotta Shariya Small, un’adolescente con 3 gemelli.
La giovane madre di 3 bambini prematuri trova in Katrina prima una confidente e poi una madre pronta a sostenerla e ad accoglierla.
Giovane madre abbandonata dalla famiglia trova un’infermiera pronta ad aiutarla
La storia di Katrina e Shariya inizia con il parto prematuro della quattordicenne e le lunghe giornate presso l’unità di terapia intensiva neonatale del Community Hospital North di Indianapolis. Shariya è sola e smarrita nella sala d’attesa dell’ospedale mentre attende notizie di Serenitee, Samari e Sarayah, i suoi gemelli nati prematuri di 26 settimane.
La ragazza, abbandonata dal padre dei bambini, non ha il sostegno della famiglia e non sa come affrontare le difficoltà quotidiane. L’infermiera Katrina la sostiene e non la giudica, sente di comprenderla poiché è madre single di 5 figli e a 16 anni è stata costretta a dare in adozione il suo primo bambino. Shariya dopo 5 mesi di terapia intensiva è pronta a lasciare l’ospedale, ma non ha dove andare. Una zia le offre di vivere con lei, ma le condizioni sono drammatiche, la ragazza dorme su un divano e i gemelli condividono un box.
A Katrina è sufficiente una sola visita per presentare domanda di affido per tutti. Sa infatti per esperienza che in pochi sono disposti ad accogliere una famiglia numerosa e non vuole che i servizi sociali separino la giovane mamma adolescente dai suoi bambini.
La nuova vita di Shariya e dei suoi bambini
Per Shariya e i gemelli inizia così una nuova vita. In pochi anni il giudice trasforma l’affido in adozione e la ragazza riesce a diplomarsi ed è pronta a frequentare il college. Intanto Katrina avvia attraverso GoFundMe, una campagna per la raccolta fondi per il futuro di Shariya e dei suoi figli.
Con il sostegno di molti estranei sono stati raccolti 80mila dollari, un futuro diverso da come l’aveva immaginato la smarrita Shariya nei corridoi del Community Hospital North di Indianapolis solo qualche anno fa.
Fonte immagini: Katrina Mullen su Facebook
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